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Milano

Alfieri e Tosi (Pd): “Acqua, vittoria delle nostre ragioni”

Il Pd aveva dapprima posto la pregiudiziale e quindi chiesto la sospensiva della trattazione del tema, motivandolo con il fatto che rischiava di essere troppo presto per dire una parola definitiva

Vittoria delle ragioni del Partito democratico e degli altri gruppi di minoranza in Consiglio regionale, oggi, martedì 30 novembre 2010, sulla riforma del servizio idrico integrato.
Il Pd aveva dapprima posto la pregiudiziale e quindi chiesto la sospensiva della trattazione del tema, motivandolo con il fatto che rischiava di essere troppo presto per dire una parola definitiva su una riforma che, a febbraio, potrebbe essere stoppata dalla Corte Costituzionale.
E in effetti, dopo aver bocciato la sospensiva, a metà pomeriggio, anche la maggioranza ha condiviso la posizione di Pd, Idv, Udc e Sel: la discussione verrà rinviata al 23 dicembre, dopo l’approvazione della finanziaria regionale, ma soprattutto, si spera, dopo l’emanazione del Decreto Milleproroghe del Governo nazionale.
Il documento romano potrebbe, infatti, contenere una proroga anche all’entrata in vigore della legge che chiede alle Regioni la riforma del servizio. In questo caso, si slitterebbe a febbraio, in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sul ricorso del Veneto. E tutto potrebbe essere rimesso in gioco.

“Una vittoria delle ragioni del buonsenso – sentenziano Alessandro Alfieri e Stefano Tosi, consiglieri regionali del Pd –. La maggioranza ha concordato con noi che non era logico intraprendere una strada il cui tracciato potrebbe essere completamente modificato e invalidato da qui a tre mesi, con ripercussioni sulla gestione dell’acqua e conseguenti costi e ritardi che ricadranno sulle spalle dei cittadini-utenti”.

Durante il dibattito prima della decisione di rinviare l’argomento, il Pd aveva sottolineato con forza le ragioni che inducono la minoranza ad attendere che la questione si chiarisca a livello nazionale: “Volevamo evitare – dicono Alfieri e Tosi – che Regione Lombardia facesse passare un decreto che rischia, alla fine dell’iter, di toccare il diritto all’acqua pubblica, toglie il controllo del bene ai Comuni svendendolo alle province e soprattutto inibisce la possibilità della gestione in house”.

Alfieri e Tosi pongono l’accento sulle tre questioni fondamentali, contenute negli emendamenti del Pd già approvati dalla VIII Commissione agricoltura e risorse idriche: “Il mantenimento della titolarità del servizio idrico integrato ai Comuni, la salvaguardia del sistema fino a oggi vigente e la unitarietà, e non unicità, della gestione”.

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