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Ferretti, ance

Anche i costruttori orobici in piazza a Roma

Il 1?? dicembre a lanciare un grido d'allarme anche l'Ance bergamasca. Ferretti: "Evento che crea una rottura rispetto al passato poich?? ?? inusuale vedere degli imprenditori in piazza".

Ci sarà anche una delegazione di costruttori bergamaschi alla manifestazione nazionale indetta per il 1° dicembre a Piazza Montecitorio a partire dalle 10,30 che vedrà la partecipazione di tutte le Associazioni imprenditoriali e delle Organizzazioni Sindacali del settore edile.
A un anno e mezzo dagli Stati Generali delle Costruzioni
, l`evento che riunì insieme per la prima
volta tutte le sigle delle organizzazioni sindacali e delle associazioni delle imprese artigiane, delle
cooperative e di tutta la filiera delle costruzioni, per denunciare la crisi, ma anche per proporre un
modello di sviluppo basato sulla qualità e la legalità dell`impresa e del lavoro, gli stessi soggetti
sociali si sono riuniti per lanciare un nuovo e pressante grido di allarme.
"Il settore è piegato da una crisi senza precedenti: oltre 250.000 posti di lavoro persi, oltre 300% in più di utilizzo ammortizzatori sociali, oltre il 20% medio di riduzione delle produzioni nei settori dei materiali da costruzione, circa 70 mld in meno di valore complessivo delle produzioni. Se a questo si aggiunge l`inaccettabile danno causato dai ritardati pagamenti della pubblica amministrazione, con punte di ritardo anche di 24 mesi, emerge un quadro di assoluta gravità" dichiara Paolo Ferretti, Presidente di Ance Bergamo "Questo è un evento che crea una rottura rispetto al passato poiché è inusuale vedere degli imprenditori in piazza: le imprese sono preoccupate per il futuro dei propri lavoratori e delle loro famiglie e non chiedono azioni straordinarie. Chiedono però che alcuni interventi di immediata applicazione possano essere recepiti fermando la lenta moria di un settore che genera un indotto dell’80% e 25.000 posti di lavoro ogni milione di euro investiti. Questo effetto vale anche al contrario e pertanto crediamo che si possa facilmente intuire che gli effetti negativi si ripercuotono su una molteplicità di settori".
"Indichiamo pertanto al Governo sette punti che riteniamo prioritari – continua Ferretti – e che sono: 1. sbloccare i pagamenti per le imprese che hanno approvati e oggi vincolati dal Patto di stabilita`, anche per consentire alle stesse il pagamento delle forniture e dei servizi utilizzati. Piu` in generale allentare i vincoli dello stesso patto per gli enti virtuosi al fine di finanziare prioritariamente interventi legati alla tutela e messa in sicurezza del territorio, del patrimonio edilizio e dei beni culturali ed artistici. 2. Rendere effettivamente disponibili, in termini di attribuzioni di cassa, le risorse destinate dal CIPE alle priorita` infrastrutturali, a partire da quelle attribuite al programma di piccole e medie opere e all`edilizia scolastica. 3. Puntare su processi di semplificazione amministrativa rafforzando i controlli di sicurezza e regolarità. 4. Eliminare le penalizzanti distorsioni fiscali esistenti nel settore immobiliare (ad esempio l`Iva sull`invenduto dopo 4 anni) nell`ambito di una riforma del fisco orientata allo sviluppo e piu` equa per lavoratori, imprese e cittadini. 5. Rilanciare gli strumenti di investimento nelle infrastrutture e nell`immobiliare. 6. Attivare strumenti di lotta all`illegalita` e promuovere la qualificazione con procedure esigibili e chiare in stretta collaborazione con le imprese e i lavoratori, senza penalizzare la quotidiana operatività delle imprese corrette. 7. Estendere all`edilizia gli ammortizzatori sociali definiti per il settore industria".
Durante tutti questi mesi, di fronte all`insufficiente politica industriale a sostegno del settore, imprese, sindacati, cooperative, artigiani e tutti gli attori della lunga filiera dell`edilizia hanno denunciato piu` volte – a livello nazionale e su tutto il territorio – lo stato di grande difficolta` del settore, ricercando un costante dialogo con il governo e le amministrazioni pubbliche, sollecitando un confronto, avanzando proposte concrete che hanno incontrato spesso il favore bipartisan delle forze politiche.
A questa azione, responsabile e propositiva, del mondo dell`edilizia non ha ancora corrisposto un`efficace azione del Governo, ne` sul piano dei provvedimenti adottati e delle risorse disponibili, ne` su quello del coinvolgimento completo degli attori degli Stati Generali, visto che il tavolo interministeriale dell`edilizia, che era stato insediato a Palazzo Chigi nel luglio 2009, si è finora riunito una volta sola.
Non possiamo protrarre ulteriormente un`attesa che ha già fatto molte vittime in termini di perdita
di posti di lavoro e di competitività del Paese. Gli Stati Generali delle costruzioni chiedono al Governo e a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione un forte impegno di rilancio delle costruzioni, a partire dalle priorita` sopra indicate.
 

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