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Milano

Quando le cosche diventano imprese

Il procuratore aggiunto di Milano Ilda Bocassini nel luglio scorso ha lanciato una dura accusa al mondo imprenditoriale lombardo, ma Confindustria ha annunciato espulsioni a chi è colluso

La mafia in Lombardia è radicata e sta attaccando l’economia legale. Negli ultimi anni tre grandi operazioni hanno rivelato la presenza di cosche agguerrite e radicatissime.

"Bad Boys" che ha colpito decine di persone residenti nel Varesotto, "Infinito" e "Il Crimine". 
dai filmati dei carabinieri emergono anche veri e propri summit nei bar della zona, come il Billiard cafè di Busto Arsizio, attività economica che secondo le indagini era a servizio di attività di ‘ndrangheta. 

Grazie a queste indagini e’ stata elaborata una mappa delle famiglie calabresi nel milanese.

Il procuratore aggiunto di Milano Ilda Bocassini nel luglio scorso ha lanciato una dura accusa al mondo imprenditoriale lombardo, sostenendo che gli imprenditori non denunciano e sono spesso conniventi. 

Come reagisce l’economia? Confindustria nel 2010 ha annunciato una linea dura: espulsione per le imprese che pagano il pizzo. Nel 2007 ha espulso tre imprese a Catania, per ora nessuna in Lombardia.

Come reagisce lo stato? Il parlamento ha istituito una agenzia nazionale per la confisca dei beni mafiosi. La confisca è basata ancora sull’impiento della legge Rognoni La  Torre, ed è uno strumento potentissimo contro i patrimoni criminali, poiché per evitare il sequestro e la definitiva confisca l’onore della prova è invertito rispetto al processo penale, spetta cioè all’indagato.

A Varese, ad esempio, i beni degli indagati per aver costituto una filiale della ‘ndrangheta a Legnano e Lonate Pozzolo sono già stati sottoposti a un primo e secondo sequestro. 

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