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Luino

Iacchetti Junior e i Trenincorsa per un posto a Sanremo

Martino, figlio del comico Enzo, e la band luinese hanno passato le prime selezioni per partecipare alla prossima edizione del festival della canzone italiana

Il traguardo è lontano ma loro ci stanno provando. Martino Iacchetti, figlio dell’attore Enzo, e i Trenincorsa sono i varesotti che accedono alle selezioni finali per il festival di Sanremo. Il primo per la sezione Sanremolab, dedicata ai brani inediti in lingua italiana, gli altri per la sezione Sanremo Doc, per i brani inediti in lingua dialettale. Entrambi di Luino e con un sogno nel cassetto: salire sul palcoscenico dell’Ariston. E se la provenienza dal lago Maggiore è un caso, non lo è che entrambi abbiano passato queste prime selezioni. I rispettivi curriculum parlano chiaro: tanta gavetta alle spalle e tanta voglia di cantare.

Martino IacchettiMartino Iacchetti, 24 anni, è da sempre appassionato di teatro (foto a destra). «A 16 anni ho iniziato a collaborare con la "Compagnia di Luino”, poi mi sono iscritto alla scuola "Quelli di Grock" e oggi ho fondato la compagnia "Maga Mama teatro" – racconta Martino -. La passione per la musica è sempre stata molto forte e un quando un amico di mio papà, Marcello Franzoso della casa discografica Immaginazione Srl, mi ha sentito cantare mi “ha preso in consegna”e sostenuto in questo percorso».
Martino ha passato i provini per il festival con un brano scritto da lui che «racconta un periodo difficile della mia vita che fortunatamente si è risolto bene». Una carriera che sembra seguire le orme del padre: «Sì, ma non mi ha mai spinto a fare qualcosa. Mi ha sostenuto e spronato in tutte le scelte e, anche per le selezioni del festival, mi ha dato diversi consigli. Conoscendo l’ambiente mi ha allertato delle difficoltà che si possono incontrare ma è felice e mi sta accanto». Pubblico e critica, molto probabilmente, faranno confronti con il talento di tuo padre, nessun timore? «Il confronto con mio padre c’è e c’è sempre stato. Non è una cosa negativa, personalmente mi ha sempre stimolato a fare bene le cose. Come artisti siamo diversi ma come persone, come cuore, siamo uguali ed è per questo che anche sul palcoscenico riusciamo a creare un equilibrio molto positivo (Martino duetta col padre in "Una fetta di limone", brano di Gaber che Enzo ha inciso per il suo progetto "Chiedo scusa al Signor G")».
Un incontro di palcoscenico fortunato tra padre e figlio visto che Martino spiega, «il 5 febbraio debutto al Teatro Fellini di Rossano con "C’è una sedia da spostare", uno spettacolo ispirato a Gaber per la regia di mio padre». Tornando alla canzone italiana invece confessa: «Non è facile arrivare in finale, ma speriamo che vada bene».

Come lui ci sperano i "vicini di casa" Trenincorsa (foto a sinistra)
. La band composta da sette elementi nata sulleTrenincorsa sponde del Lago Maggiore, quest’anno può approfittare della sezione "canzoni in dialetto", introdotta per la prima volta al festival di Sanremo. Da sempre amanti del folk, la loro musica ha scavalcato i confini lombardi, hanno inciso dischi di successo e oggi approdano al festival «entusiasti», come dice Claudio il chitarrista del gruppo. «Crediamo molto nel pezzo che abbiamo portato, è davvero carino e speriamo di arrivare fino alla fine. La possibilità di cantare in dialetto ci ha ovviamente agevolato e crediamo sia positivo che, da nord a sud, si possa dare spazio alle tradizioni delle proprie terre anche in musica». In commissione anche Davide Van De Sfroos, «che abbiamo conosciuto ma con il quale abbiamo "mantenuto le distanze". É tutto molto rigoroso e ufficiale». La fase finale delle selezioni si terranno al Teatro dell’Opera del Casino di Sanremo il 22, 23 e 24 novembre.

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