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La proposta

Formigoni, una via a Craxi L’assessore Capetti: era ora!

Il governatore lombardo dichiara che "il momento ?? ormai maturo per una scelta di questo tipo". E l'assessore di Bergamo concorda: "Anzi, siamo in ritardo".

Una via intitolata a Bettino Craxi? "Il momento è ormai maturo per una scelta di questo tipo": questo il commento del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni al convegno organizzato dalla Fondazione Craxi dal titolo "La modernizzazione del capoluogo lombardo negli anni Ottanta".
Maturi, dunque, i tempi per un giudizio complessivo degli anni Ottanta: "Quelli appena trascorsi – dice Formigoni – sono stati gli anni della demonizzazione: invece gli Ottanta sono stati per Milano e la Lombardia anni anche di apertura al nuovo, all’avanzamento e all’innovazione. Lo slogan della Milano città da bere va rivisto in senso positivo e creativo per quello che sono stati quegli anni, grazie al saldarsi delle culture figlie della scelta liberale, come il cattolicesimo liberale e il socialismo democratico".
In piena sintonia col presidente Formigoni l’assessore della Provincia di Bergamo Giuliano Capetti, già socialista oggi esponente del Pdl, che ha partecipato al convegno milanese: "Da tempo si sta aspettando che la città di Milano dià il giusto riconoscimento alla figura di Bettino Craxi – dichiara Capetti -: per quanto mi riguarda devo dire che i tempi erano maturi già anni fa. Se si esce dall’ipocrisia nazionale e si valuta Bettino Craxi per quello che politicamente ha fatto non si possono non vedere gli aspetti positivi per il nostro Paese che da lui partirono". Per esempio, prosegue Giuliano Capetti "le novità che determinò sul versante economico e sociale. Su quello economico grazie al patto per lo sviluppo con Cisl e Uil o grazie al blocco dell’inflazione con il taglio della contingenza. E sociale grazie alle politiche finalizzate a tutelare i redditi più bassi". Quindi, per l’assessore, ben venga l’intitolazione di una via a chi avviò un riformismo che ancora oggi è lì da sviluppare: "Anzi siamo in ritardo", conclude.

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