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Il corsivo

“Sputa al neofascista”, perchè Bergamo non condanna questa violenza?

Nessun commento di partiti e sindacati all'iniziativa di ignoti di distribuire volantini che invitano a sputare contro gli esponenti di Forza Nuova.

Chiariamolo subito: molto probabilmente gli autori dei volantini con la faccia degli esponenti bergamaschi di Forza Nuova sono quattro imbecilli che non si accontentano di guardarsi allo specchio ma anzi vogliono sia evidente al più largo pubblico fino a che punto possa spingersi la fallibilità umana.
Detto ciò, fa specie il silenzio "assordante" con cui è stata colta la distribuzione di quegli infami pezzi di carta. Possibile che nessuno abbia provato un sussulto, un brivido, un senso di disgusto per un’operazione di killeraggio come quella? Non vorremmo spingerci a pensare che siccome le vittime designate sono giovani di estrema destra ("fascisti usciti dalle fogne" come qualcuno icasticamente ha voluto chiosare) è una faccenda di cui non darsi pena. Come se si trattasse di una goliardata qualsiasi, uno scherzo da ragazzi.
Quei volantini sono un incitamento alla violenza. Molto più grave, ci consentano i sacerdoti del politically correct, di scritte sui muri o lanci di uova che pure hanno fatto rievocare i fantasmi di stagioni drammatiche non troppo lontane. E invece, nulla. Nessuna reazione, se non quella del consigliere dei Verdi perchè chiamato direttamente in causa (e con una richiesta, di togliere il volantino, manifestamente irricevibile perchè bisogna dare evidenza agli imbecilli, non nasconderli). I partiti zitti, di destra come di sinistra. I sindacati muti, riformisti e antagonisti. E nei commenti alla notizia data da Bergamonews, fedele come sempre al principio di dare voce a tutti, un florilegio di ammiccamenti, giustificazioni, estemporanei giudizi politici assolutamente indifferenti al fatto specifico.
Ci sembra una grossa occasione persa per prendere le distanze da chi predica la violenza. La matrice ideologica è irrilevante. La condanna doveva e deve essere netta, ferma, senza se e senza ma. Nessuno ha il diritto di mettere all’indice chicchessia. Gli avversari politici si combattono con le armi della dialettica, della politica. In una parola, della democrazia.
La Bergamo che crede in questo valore non può continuare a tacere. 

c.zap. 

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