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Il racconto

“Il mio incontro con il lupo Mi ha guardato negli occhi”

La conferma del ritorno del lupo sulle Orobie arriva dal racconto di un fungaiolo che sabato 16 ottobre ha avuto un incontro ravvicinato con un esemplare.

La conferma del ritorno del lupo sulle Orobie arriva dal racconto di un fungaiolo che sabato 16 ottobre ha avuto un incontro ravvicinato con un esemplare. Ecco la sua testimonianza pubblicata su valbrembanaweb.com.

Salve a tutti, mi sono iscritto a questo forum in quanto desidero sottoporre la seguente segnalazione. Sabato 16 Ottobre 2010 alle ore 9.30 mi trovavo nella zona della Val Terzera, (zona rifugio Madonna della Neve) alla quota di circa 1.650 metri e precisamente sopra il dosso erboso che limita la baita “Terzera” dalle soprastanti tre “Caselli” (il terzo dei quali è essenzialmente un capanno di caccia con richiami). Ero a raccogliere gli ultimissimi funghi della stagione. Conosco la zona molto bene in quanto sono 7 anni che la pratico per almeno dieci giornate/anno, da Agosto ad Ottobre inoltrato, secondo la stagione. Mi trovavo lungo il margine del bosco in una zona comunque di prato con alcuni abeti. Sul posto insisteva una nebbia fittissima, l’umidità era molto forte (di fatto piovigginava in modo molto fine) e la temperatura era intorno ai 6-7 gradi.
Da circa un quarto d’ora esaminavo alcuni alberi che si trovano nel prato. Di fatto in questo periodo in quel luogo, assai alto, si può sperare di trovare qualcosa solo i prati, il margine del bosco e alcuni alberi isolati. Dallo stesso tempo in ragione di alcuni piccolissimi rumori “anomali” ho avuto la sensazione della presenza di qualche animale, cosa peraltro comunissima, visto che mediamente nella zona ho sempre avvistato i camosci, qualche capriolo, oltre ovviamente ad un infinità di marmotte, qualche lepre, mentre assolutamente normale è sentire fuggire il gallo. Per farla breve passati un paio di minuti da uno scricchiolio di ramo alzo la vista, che era concentrata per lo più sul suolo, ed a una distanza di circa 20 metri, al limitare del bosco osservo quello che non posso escludere essere né un cane né, come progressivamente ho realizzato, un lupo.
Mi guardava fermo con il muso diritto verso il sottoscritto ed il capo leggermente ruotato.
L’incontro è durato non più di due o tre secondi. Il tempo da parte mia di rendermi conto in che cosa ero incappato e, poiché , ahimè sono piuttosto pauroso dei cani e stante la situazione: nebbia fitta, incontro totalmente inaspettato ed improvviso, assoluta assenza di altre persone o di escursionisti o di cacciatori (oltreché di funghi!) , non nascondo che ho avuto molta paura e mi sono dileguato anche rapidamente, distogliendo per primo lo sguardo girandomi e iniziando a rediscendere il prato. Ammetto di essermi guardato più volte indietro mentre scendevo, anche perché ero ben conscio che la scia di odore che lasciavo era sicuramente una pista facile…!
Non avevo né macchina fotografica né telefonino, (in quella zona non prende). Né comunque penso che l’avrei usata in quelle condizioni. Posso descrivere l’animale come di altezza e proporzioni del tutto simili ad un grosso cane lupo o, molto meglio, ad un incrocio tra un husky e cane lupo, con un colore beige molto chiaro. La lunghezza del muso vista la prospettiva non sono stato in grado di apprezzala ne ho potuto vedere la coda. Quello che in quei brevissimi istante ho potuto apprezzare era comunque la “floridezza” della faccia ed il naso nero e una espressione che pur impropriamente, definirei “incuriosita”
Faccio inoltre presente che l’idea che fosse un lupo non mi è venuta al momento. Ma si è fatta strada in modo progressivo mentre scendevo e e ragionavo su un insieme di elementi. Poiché pratico la montagna al di fuori delle normali rotte per pescare, cercare funghi, o semplicemente per rifugi, altre volte mi sono imbattuto con cani randagi e regolarmente erano piuttosto provati e e spesso cercavano l’uomo. Quello, no, era decisamente florido e “fiero”. Inoltre l’animale “usciva” da una parte del bosco folta, ripida, e totalmente priva di sentieri.
Sottolineo che nella zona non c’era nessuno. Conosco di vista i frequentatori dei 3 caselli del dosso e nessuno ha un cane, l’unico ad averne uno (una specie di bracco nero) è una persona che frequenta la baita Dossello più avanti (verso passo di San Simone). Ne ho parlato con il mio “socio”, che da molto più di me batte la zone e che mi ha confermato che non consoce nessuno con un cane, lupo o husky salvo il fatto che comunque nessuno in quel luogo fa pascolare cani liberamente e che insieme, in parecchi anni ed in molteplici uscite in tutte le condizioni atmosferiche, gli unici cani avvistati sono solo e sempre stati quello della già citata baita Dossello più avanti e i vari cani dei pastori che occupano la baita terzera stessa e quelle più in alto verso il passo. più o meno da giugno a settembre.
Ancora una volta, quello che mi ha fatto pensare è la circostanza della quasi certezza che mi stesse osservando da un po’. Quanto sopra evidentemente spero possa servire per una migliore conoscenza del nostro ambiente montano. La cosa buffa è che ha coinciso con il giorno in cui a Bergamoscienza faceva una conferenza in merito.

Cordiali saluti
Marcello

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