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Il dibattito

Cisl e Cgil faccia a faccia “Obbligatoria l’unità sindacale”

Dibattito in diretta video tra i segretari della Cisl e della Cgil di Bergamo Ferdinando Piccinini e Luigi Bresciani. Leggi la trascrizione della diretta.

E’ terminato il dibattito in diretta video tra i segretari della Cisl e della Cgil di Bergamo Ferdinando Piccinini e Luigi Bresciani, sui rapporti sindacali e sui recenti attacchi alle sedi della Cisl.

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La trascrizione del video con l’intervista del direttore di Bergamonews Cesare Zapperi:

Zapperi: tema del confronto di oggi è il clima che si sta creando nel paese e nella Bergamasca, che ha portato anche a qualche episodio teppistico. Ma si è trattato davvero di quattro deficienti o di qualcosa d’altro?

Piccinini: Chiaro che siamo preoccupati. A Treviglio abbiamo assistito ad un’aggressione ad una sede sindacale, fatta e realizzata da un altro sindacato, con in prima fila segretario della Fiom di Bergamo. Non vogliamo assolutamente un clima di scontro. Riteniamo però di dover tenere alta l’attenzione.

Bresciani: Cgil non si riconosce in queste forme di protesta, che sono sbagliate e dannose, per le stesse ragioni che la Cgil pone, quando fa rivendicazioni o apre polemiche con altre organizzazioni. Tengo a precisare che su Treviglio abbiamo condannato in modo netto ciò che è successo. E preciso anche che il segretario della Fiom di Bergamo non indicava di andare a protestare alla sede Cisl. Mi risulta che il segretario Fiom, dopo che i lavoratori erano partiti dalla Same, sia andato sul posto per evitare guai maggiori. Lo stesso segretario ha condannato in modo molto netto quanto accaduto.

Zapperi: Ma è vero che a Treviglio c’erano anche militanti della Cisl?

Piccinini: Assolutamente no. La cosa grave è che si è arrivati ad offendere lavoratori che entravano nella sede sindacale. Offendere queste persone è grave. Il problema vero è che questi fatti rischiano di far passare in secondo piano i contenuti. Quando si dice che sono venduti o servi coloro che si assumono una responsabilità (Pomigliano accordo importante e positivo)…si corre un rischio. Si commette un errore e si demonizzano gli avversari.

Zapperi: Ma perché i toni si alzano proprio adesso? Colpa della politica?

Bresciani: Ero a Roma alla grande manifestazione della Fiom, pacifica, senza problemi, come forse qualcuno avrebbe voluto (e non mi riferisco alla Cisl di Bergamo), ma ai ministri Maroni e Sacconi. Le tensioni che ci sono derivano sostanzialmente da una questione non risolta, né con Cisl né con Uil, ed è il tema della democrazia e della rappresentanza. E’ una questione che andava affrontata insieme. Però, come si può disinnescare le tensioni? A Pomigliano si è fatto un referendum a fronte di accordi separati. Noi diciamo: quando non siamo d’accordo occorre allora che i lavoratori possano dire alla fine la loro, se sono d’accordo o meno. E’ sempre più urgente che insieme si trovino soluzioni per disinnescare certe tensioni, riportando ai lavoratori le decisioni quando noi non siamo d’accordo. Noi abbiamo rinnovato insieme a Cisl e Uil 59 contratti nazionali meno 1, quello dei Meccanici. Ecco perché c’è tensione.

Zapperi: Perché c’è tensione Piccinini?

Piccinini: Dovremmo chiederlo alla Fiom. C’è un problema all’interno della Cgil, soprattutto una parte, che non si colloca in chiave riformista.

Zapperi: E come bisogna muoversi allora?

Piccinini: La Cgil deve abbandonare quegli atteggiamenti e scegliere una linea diversa…

Zapperi: Rispetto alla Fiom, la Cgil ha paura di perdere iscritti?

Bresciani: non possiamo pensare ad un sindacato dove tutti la pensano allo stesso modo. Nella Fiom, categoria forte della Cgil che fa migliaia di accordi a livello nazionale, c’è una considerazione rispetto ad alcune questioni che riguardano il rinnovo del contratto nazionale, quindi un merito che è tutto sindacale, con un giudizio negativo su Pomigliano, ma ci sono anche delle proposte. Proposte che però non si possono tacciare solo come proposte demagogiche. La Fiom, al di là del merito sul contratto nazionale, dice di dare la parola ai lavoratori di fronte all’accordo separato. Diamo il voto ai lavoratori. Questo disinnescherebbe gran parte delle tensioni …

Piccinini: Ricordiamoci quello che è successo a Pomigliano, con tensioni dopo una consultazione. La consultazione è una foglia di fico. Chiaro che c’è il problema di chi decide, ma credo anche nella bontà di quelle associazioni sindacali alle quali i lavoratori danno addirittura parte del proprio reddito. C’è necessità di sapere chi rappresenta chi. Non stiamo parlando della luna, noi sentiamo anche gli iscritti per capire quando serve fare sciopero.

Bresciani: C’è chi pensa che la democrazia sia ascoltare i propri iscritti. Nei metalmeccanici allora gli iscritti Fiom sarebbero del tutto maggioritari rispetto a Fim e Uilm messi insieme. Facciamo decidere ai lavoratori, non facciamoli sentire espropriati. Questo non significa che deve esserci sempre e comunque il referendum e su questo son d’accordo con Ferdinando: le responsabilità dei sindacalisti contano. Ma penso che tutti i lavoratori debbano poter votare, iscritti e non.

Piccinini: Ma… c’era già un’ipotesi di percorso unitario da affrontare. Val la pena ricordare che la Fiom si era messa di traverso.

Zapperi: ma la Fiom perchè è un ostacolo? Fa politica e non sindacato?

Piccinini: Rischiano di troppo spesso di essere organici ad un percorso che poi non ha a nulla a che vedere con il percorso sindacale.

Zapperi: ma a Roma non c’era solo la Fiom…

Piccini: Io le immagini della manifestazione di Roma le ho viste, come tanti spettatori. Mi sembra che certe bandiere e striscioni parlassero chiaro.

Bresciani: Però non mi sembra giusto denigrare quella manifestazione. Semmai ci sono gruppi della sinistra più varia che cercano di utilizzare la vetrina della Fiom per avere ancora una visibilità politica. Ma in quella manifestazione il 90% erano lavoratrici e lavoratori meccanici. C’era il tentativo di strumentalizzare politicamente e invece è stata grande manifestazione sindacale.

Zapperi: Ma è vero che la Fiom è una palla al piede per la Cgil?

Bresciani: Noi con la Fiom abbiamo avuto qualche problema e lo abbiamo tuttora. Ha idee diverse per quanto riguarda il superamento del modello contrattuale. Noi pensiamo di averlo superato insieme anche con Cisl e Uil attraverso il rinnovo di 59 contratti nazionali. E su questo la Fiom ha sbagliato a non seguire lo stesso percorso. Noi pensiamo che vada recuperata l’unità con Cisl e Uil, stiamo istituendo proposta per modello contrattuale

Zapperi: E’ innegabile che ci sia una frangia di persone, lavoratori, con l’impressione che Cisl e Uil siano più disponibili a trovare intese con il governo. Lei nega decisamente o c’è del vero?

Piccinini: Sarebbe come dire che il sindacato che fa un accordo con la Regione Lombardia allora è diventato improvvisamente formigoniano. Noi ci sediamo al tavolo con il referente politico di ogni istituzione per fare accordi. Sul fisco stiamo ponendo al governo la necessità di riforma fiscale, che vede una sgravio per le imprese, ma anche vantaggi per i lavoratori. Riteniamo sia questo il modo per far risaltare il ruolo sindacale, per imporre un’agenda di priorità anche alla politica.

Bresciani: questo governo ha puntato fin dalla sua nascita a dividere il movimento sindacale. Sacconi sta lavorando per dividere la Cgil dagli altri, per isolarla. Il tentativo è sempre quello di far diventare certe divisioni più forti e profonde. Resta il problema. Abbiamo proposte identiche sul fisco e non riusciamo a fare una manifestazione insieme. E questo la dice lunga sul percorso di unità sindacale. Su questi fatti, con Prodi, ricordo agli amici della Cisl, si era uniti per uno sciopero generale. Ora non capisco perchè no. E da due anni il governo ci sta tirando a favolette.

Piccinini: Certo che dobbiamo recuperare un percorso di unità. A Roma ho visto cartelli tutti contro la Cisl e Bonanni. E mi ha colpito il fatto che dal palco non ci sia stata nessuna presa di posizione da parte dei dirigenti della Cgil, soprattutto da parte di Epifani. Sarebbe stato un gesto per riprendere un percorso importante. Ma sarà una questione che dovremo affrontare tutti.

Zapperi: Ma questa unità sindacale di cui tanto si parla, se ci sarà quando ci sarà? Fate gli indovini.  

Bresciani: Credo che non ci siano alternative all’unità sindacale e al percorso per ricercarla. Noi facciamo il nostro lavoro qui sul territorio anche per cercare tutte le motivazioni che possono portare ad un lavoro unitario.

Piccinini: E’ chiaro che dovremo impegnarci tutti e che l’unità parte più facilmente da contesti territoriali. Ancora oggi ci sono manifestazioni di intolleranza.

 

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