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Il caso

“Salviamo Piazzatorre” blog minacciato

I responsabili di salviamopiazzatorre.blogspot.com scrivono per segnalare un commento al blog che sa tanto di minaccia.

Caro Direttore,

non so se ricorda "quelli" del blog Salviamo Piazzatorre (http://salviamopiazzatorre.blogspot.com), ma non ha importanza.
E’ importante invece quel che le scriviamo oggi: finalmente, dopo oltre due anni di apertura del blog, e ben 165 "post" di informazione non omologata, comprensiva di fatti ed opinioni, anche noi siamo stati minacciati. Evviva!
Lo diciamo senza compiacimento, evidentemente, ma con l’orgoglio, o anche solo la presunzione, di chi ritiene di aver colto nel segno. Aver strappato da subito il velo di ipocrisia con cui si voleva nascondere che il "rilancio" di una stazione sciistica era solo lo specchietto per allodole dietro il quale stava l’ennesima speculazione immobiliare non ci ha mai procurato molti amici.
Troppi gli interessi in gioco, che abbiamo elencato puntualmente. Troppe le connivenze e gli sguardi voltati altrove (da Regione e Provincia soprattutto) da parte di chi il territorio dovrebbe governarlo, non spremerlo come un limone. Ora però, una svolta di qualità: dall’ostilità silente alle minacce esplicite. In piccolo, molto in piccolo, ci sentiamo come quei (pochi) connazionali che non hanno esitato a denunciare le soperchierie di associazioni criminali o di gruppi di pressione assai poco trasparenti. 
A commento dell’ultimo post "Facce di bronzo 2", scrive tale "percuotitore" (si apprezzi il velato riferimento a spranghe e manganelli): "[…] Padroni a casa nostra, a Busto Arsizio fate quello che volete, qui no! Occhio che la pazienza finisce e i montanari se si arrabbiano si arrabbiano sul serio.
Occhio impiccioni non scherziamo!".
Non male, chissà, forse in un prossimo commento allegherà la fotografia di una testa di cavallo mozzata. Fuori dall’ironia, Direttore, non ci intimorisce certo un cretino che gioca a fare il mafioso.
Magari però, la prossima volta che dalle vostre parti qualcuno vomiterà strafalcioni razzisti contro i siciliani mafiosi, i campani camorristi e i calabresi ‘ndranghetisti, gli ricordi che certi quaqquaraqquà nascono e crescono anche a nord del 45° parallelo e oltre i 500 m di quota sul livello del mare.

Cordialità,

Mara Colombo
Paolo Landoni
Claudio Marelli

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