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Il nuovo questore

E’ l’uomo che arrest?? Michele Viscardi fotogallery

Nel 1980 individu?? il terrorista bergamasco a Sorrento e, con il collega Nicola Cavaliere, and?? ad arrestarlo, dopo fitte indagini.

Arriverà a Bergamo da capo assoluto della questura, ma è stato qui, a Bergamo, che è cresciuto, si è formato, è diventato quel bravo poliziotto che all’inizio degli anni ’80 sferrò i suoi colpi contro l’organizzazione terroristica Prima Linea. Enzo Ricciardi (a destra nella foto di Nino Cassotti), che si appresta a guidare la questura bergamasca dopo il breve regno di Matteo Turillo, ha guidato la Squadra Mobile di Bergamo negli anni ’90, ma già prima fu protagonista di operazioni importanti, sempre all’interno di quella “Squadra” che vantava tra le sue fila i nomi di futuri “capi”, su tutti Pino Caruso (nuovo prefetto di Palermo) e Nicola Cavaliere, oggi all’Aise (servizi segreti). E chissà se la nomina a Bergamo, città nella quale ha sempre vissuto negli ultimi trent’anni (con la sola variante di Curno), ha fatto tornare la memoria di Enzo Ricciardi all’estate e all’autunno del 1980, quando la polizia bergamasca lanciò l’assalto al più noto terrorista dai natali orobici, ovvero Michele Viscardi.
L’11 agosto del 1980 due appuntati dei carabinieri morirono in una sparatoria con militanti di Prima Linea a Viterbo. Le successive indagini accertarono che tra gli assassini c’era Michele Viscardi che, con un drammatico doppio gioco, aveva già tentato di accreditarsi in questura a Bergamo come informatore pentito dal mondo del terrorismo. Un falso pentito che aveva ammazzato due uomini dell’arma. La polizia reagì con fermezza. Le indagini in terra bergamasca di Cavaliere e Ricciardi, col controllo di non poche linee telefoniche in quel di Dalmine, dissero con certezza che Viscardi si trovava a Sorrento. Da lì telefonava alla fidanzata bergamasca.
E fu a Sorrento che Ricciardi e Cavaliere organizzarono la cattura del terrorista, con il supporto di più uomini scelti giunti da tutta Italia. Un arresto rocambolesco, nel bel mezzo della città campana. Era il 13 ottobre del 1980 e il caso volle che quel giorno Viscardi non riuscì a parlare al telefono con la fidanzata. Esattamente il contrario di quel che si aspettavano i poliziotti appostati a Sorrento, che avrebbero preferito una telefonata lunga, per poter intercettare la cabina telefonica utilizzata dal terrorista e braccarlo. Non andò così, ma Michele Viscardi, ancora zoppicante in seguito ad una ferita rimediata nella sparatoria a Viterbo, fu intercettato in una pizzeria. E fu in quel locale che si ritrovò braccato da Nicola Cavaliere e Enzo Ricciardi, oggi nuovo questore di Bergamo. Un arresto fondamentale, seguito subito dal pentimento (stavolta convinto) di Michele Viscardi, terzo collaboratore di giustizia sul mondo del terrorismo dopo Patrizio Peci e Roberto Sandalo.

Si ringraziano Giangavino Sulas e la sua memoria di ferro

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