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Palazzago

Il sindaco Bosc: il bonus bebè è stato accettato anche dall’opposizione

Il sindaco Umberto Bosc risponde a Carmelo che, attraverso Bergamonews, gli ha inviato un appello sul bonus bebè.

Il sindaco di Palazzago, Umberto Bosc risponde a Carmelo che, attraverso Bergamonews, gli ha inviato un appello sul bonus bebè.

Il Concittadino Carmelo, non conoscendo l’indirizzo del Comune di Palazzago, invia una lettera al Sindaco tramite il giornale Bergamonews: credo si tratti di un suo artifizio letterario per additare al pubblico ludibrio questo comune. Era già avvenuto per il “caso” dell’onorevole Cimadoro che se ne sarebbe andato in giro per il paese in moto senza casco…
In ambedue i casi, non ho avuto riscontro di un interessamento diretto del fantomatico Carmelo: ne per la questione bonus bebè e nemmeno per fornire le indicazioni precise e circostanziate circa la presunta violazione al Codice Della Strada dell’on Cimadoro e consentire così l’eventuale, invocata e riparatrice contravvenzione. E’ francamente avvilente tutto questo fiorire di sigle, acronimi, soprannomi ai quali non si riesce a dare un volto per una risposta, magari non condivisa o sgradita, quando invece il mio volto, come quello di tanti amministratori, è assolutamente noto e risonoscibile per strada e pronto a ricevere insulti (molti) o apprezzamenti (pochi). E’ un po’ come quando arrivano lettere anonime, compaiono scritte sui muri, sorgono striscioni, e sai perfettamente che dietro questi vi sono volti e persone che incontri spesso per strada e ti fanno anche magari la bella cera (non si sa mai…). Credo che la democrazia si debba esercitare anche con il coraggio del mostrarsi in prima persona, magari anche azzuffandosi. Qualcuno, nei commenti, saggiamente invocava assemblee pubbliche per far capire il pensiero dell’Amministrazione. All’assemblea pubblica per eccellenza, il Consiglio Comunale, chi ci viene? Democrazia è partecipazione, non delega prima e ombra poi.
Per tornare al caso “bonus Bebe”. Questo regolamento è di una decina di anni fa. Ha, da allora, il requisito della residenza di entrambi i genitori e della cittadinanza di almeno uno dei due oppure della avvenuta richiesta di ottenimento della cittadinanza di un genitore sprovvisto del requisito. Per tutto questo tempo, nessun consigliere di opposizione – ritenendo il regolamento illegittimo – ha mai posto ricorso all’unico organo competente: il TAR. E’ arrivata l’Associazione di turno, completamente avulsa dalla vita di Palazzago, che ha posto istanza di annullamento del regolamento al giudice del lavoro. Il giudice di primo grado ha ritenuto di accoglierla.
La discriminazione razziale, nei fatti, esiste solo come supporto all’evidente azione di delegittimazione della Amministrazione in carica: il nostro comune ha tre regolamenti per la corresponsione di contributi a sostegno delle famiglie e gli altri due, ben più sostanziosi in termini di finanziamento di questo, sono accessibili a chiunque si trovi in situazione di bisogno. Il cosiddetto “bonus bebe”, che tanto indigna, è rivolto a tutta quella massa di “cittadini” che normalmente non hanno accesso ad alcun incoraggiamento/sostegno e che sono invece il fondamento, col loro lavoro e col loro silenzio, della società italiana. A chi non è cittadino italiano (e il concetto di cittadinanza non l’ha inventato il Comune di Palazzago…) si chiede almeno di dimostrare la volontà di inserimento chiedendo la cittadinanza. Questo è quanto. Si può essere d’accordo o meno. L’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione non è stata d’accordo. Adesso cosa succede? Il Comune di Palazzago continuerà come ha sempre fatto ad occuparsi di tutti coloro che qui vivono, garantendo ad esempio il trasporto scolastico gratuito a tutti gli alunni delle scuole consortili, il sostegno in situazioni di disagio, l’aiuto alle famiglie. L’ASGI, per quel che riguarda Palazzago, lascerà semplicemente, dopo questa importante vittoria di civiltà, che a lavorare ci siano solo le istituzioni presenti sul territorio. In questa occasione, probabilmente, noi avremo anche contribuito al suo sostentamento con la refusione delle spese legali. L’opportunità di ricorrere in appello, oltre che essere un nostro diritto (il primo giudice si può anche sbagliare…), deve giustamente essere ricondotta ad una valutazione di opportunità economica: si deve valutare attentamente se le risorse utilizzate possano essere impiegate meglio in periodo di grave insufficienza di fondi. Tutto questo furore per ricondurre l’Amministrazione di Palazzago nei binari della legalità, della civiltà, della umanità alla fine riguarda un solo caso al quale verrà corrisposto il contributo. Non ricorreremo in appello. Si dirà che ha vinto il diritto… Cambieremo il regolamento del contributo o lo elimineremo, si vedrà. Il Consiglio Comunale finora è ancora organo sovrano e le scelte che verranno prese, tenendo conto anche di questa sentenza, avranno come sempre un controllo preventivo di legittimità. Di certo continueremo a credere che una integrazione sarà possibile solo dimostrando la volontà di inserirsi nella nostra società e agiremo di conseguenza. In questi anni di mandato, del quale Carmelo pregusta già l’exitus, ho avuto l’onore di raccogliere il giuramento di fedeltà alla Repubblica di un paio, forse tre, cittadini extracomunitari. Un po’ pochino, a fronte di svariate decine di famiglie… Colpa dell’Amministrazione? Della Lega? Non credo che ci sia una situazione migliore in altre zone d’Italia o in altri comuni di diverso colore.
Continueremo certamente, nei limiti del possibile, a sostenere tutti pur con la diversità delle forme e con il limite dei mezzi che abbiamo a disposizione. E questo ogni giorno. Tutto è perfettibile e tutti sono chiamati a giocarsi in prima persona anche mettendosi a disposizione per amministrare: basta metterci la faccia però!
Un caro saluto a Carmelo, chiunque sia.
Umberto Bosc, Sindaco di Palazzago

PALAZZAGO
"Sindaco, basta bonus bebè solo per gli italiani"
 

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