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Treviglio

Ex cava: “Peccato per le non risposte della Provincia”

L'amministrazione Borghi dopo il Consiglio sulla discarica: vedere la Provincia a fianco dei suoi tre comuni avrebbe significato, da parte del Pirellone, attenzione.

La cronaca dell’ultima seduta del Consiglio provinciale che si è interessato del progetto TEAM di discarica di cemento-amianto da realizzarsi nella cava ex Vailata di Treviglio e i commenti che ne sono sorti inducono l’Amministrazione Borghi ad alcune precisazioni.

Spiace constatare come il Consiglio Provinciale non sia riuscito a divincolarsi dalle panie dello scontro politico per dare una risposta chiara ai cittadini trevigliesi e per prendere una chiara posizioni sul problema.
La discarica in oggetto è incompatibile con la localizzazione prevista, per mille ragioni che i tecnici del comune e il Consiglio comunale – unanime – hanno puntigliosamente indicato. Se non valessero le altre ragioni, basterebbe a dire no l’ultimo parere espresso dall’ASL, là dove dice, a proposito del modello utilizzato da TEAM per calcolare il rischio di dispersione delle fibre d’amianto, che “ i dati di input utilizzati per il calcolo della stima del rischio sono da considerare non significativi e calzanti e, pertanto, la conclusione del modello è da ritenersi non rappresentativa del rischio più cautelativo stimabile”. Detto in altre parole, il rischio è sottostimato. Se si fossero cercate realmente le ragioni di un no, sarebbe bastato questo. In Consiglio invece, e spesso anche nei commenti a seguire, è stata tutto un rincorrersi al rimpallo delle responsabilità. Sulle quali l’Amministrazione intende fare chiarezza.
1. L’area interessata dal progetto di discarica è, nelle previsioni del PGT, destinata ad attrezzature sportive. Cosa nota e già rappresentata alla Provincia. Precedentemente, dal PRG, l’area era destinata a zona artigianale e produttiva e a zona di salvaguardia ambientale. Non è vero quindi che sia necessaria una variante urbanistica. E neppure è vero che sia stata presentata nel 2007 apposita variante a cura della Lega: negli Uffici comunali non ce n’è traccia, non esiste. Ma la cosa dirimente, che i nostri contraddittori non sanno (il che è grave) o che fanno finta di non sapere (il che è preoccupante), è che la Regione nell’autorizzare impianti di smaltimento opera in deroga da qualsiasi strumento urbanistico, cioè le discariche e gli impianti di smaltimento li mette dove vuole. In certe Regioni abbiamo discariche nei Parchi… Nessuna variante o destinazione tutela da questa possibilità.
2. Per quanto riguarda la presenza del Comune di Treviglio in SABB, che è azionista al 49% della società TEAM, parlano i numeri. Il Comune di Treviglio ha il 14% delle azioni SABB e conta per le azioni che ha: un settimo di meno della metà delle azioni TEAM. Se i sindaci di Caravaggio (Prevedini) e ex sindaci di Brignano (Ferri) e i sindaci degli altri comuni amministrati dalla Lega, che sono la maggioranza, avessero aiutato Treviglio, Casirate e Calvenzano nell’opporsi alla discarica, la musica dentro SABB sarebbe stata diversa. Così non è stato. Pretendere che il Comune di Treviglio determini le scelte di SABB con la sua manciata di azioni è quindi mentire sapendo di mentire.
3. Abbiamo sempre cercato la collaborazione con la Provincia, in particolare con l’assessore Romanò, da mesi contattato e da mesi silente e inafferrabile, ma senza risultato. Se fosse stato possibile rappresentare per tempo i nostri problemi, avremmo avuto una Provincia che fa quello che deve fare: sostenere una buona fetta dei suoi amministrati (i cittadini di Treviglio, Casirate e Calvenzano) indipendentemente da chi li governa in sede locale. L’ultima parola spetta alla Regione: vedere la Provincia a fianco dei suoi tre comuni avrebbe significato, da parte del Pirellone, attenzione, peso, risonanza. Faremo da soli.

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