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Colantuono

“Torino e Bergamo due ambienti molto simili: stessa importanza, storia e tifoseria calda” video

Cos?? il tecnico in vista della prossima partita contro i granata in cui dovr?? rinunciare ancora agli infortunati Talamonti e Manfredini.

Un’Atalanta che sta marciando con un buon passo in trasferta, come ha dimostrato nell’ultima uscita contro il Sassuolo, un’Atalanta che al Comunale fa fatica a trovare il giusto ritmo. “La fatica in casa rispetto alle vittorie in trasferta? Probabilmente anche il terreno di gioco non ci aiuta al Comunale, ci rallenta un po’ nella velocità d’esecuzione delle geometrie; il campo contro il Sassuolo era in ottime condizione e ci ha dato una mano”, la spiegazione di Stefano Colantuono nella conferenza stampa a Zingonia svolta eccezionalmente il martedì per il giorno di riposo concesso alla squadra ieri. “Vincere a Sassuolo, nonostante c’è chi dica che gli emiliani siano in crisi, non è un’impresa da poco perché rimangono a mio giudizio un’ottima squadra – prosegue l’allenatore – E poi la vittoria è arrivata con una grande prestazione soprattutto nel primo tempo dove abbiamo dominato nel palleggio palla e abbiamo sprecato pochi palloni, insomma abbiamo fatto quello che dobbiamo sempre fare. Abbiamo avuto la fortuna che i nostri attaccanti, alla prima occasione, rispetto alle gare precedenti, hanno fatto subito centro; poi nel secondo tempo siamo calati, abbiamo subìto il ritorno del Sassuolo ma comunque siamo stati in grado di sfiorare la rete almeno in un paio di occasioni. Insomma, il risultato non è mai stato messo in discussione”. Questo grazie anche ai prodigi di Consigli nella ripresa su uno scatenato Bruno, prodigi fondamentali per portare a casa i tre punti dall’Emilia. “Andrea è un giocatore di talento e me n’ero accorto anche al primo anno a Bergamo quando lui era solo un ragazzo – spiega Colantuno -.La bravura del nostro portiere è trovarsi pronto in quelle due o tre occasioni che concediamo dopo essere stato inoperoso a lungo durante i 90 minuti”.
Vittoria arrivata con il rombo, al secondo utilizzo consecutivo dopo il pareggio interno contro la Reggina. “ E’ illogico affidarsi solo su 11 giocatori e su un solo modulo di gioco soprattutto nel calcio moderno. Ora stiamo giocando con il rombo ma io non sono mai stato un’integralista con gli schemi, basti pensare che a parte il 3-5-2 li ho fatti quasi tutti. L’importante è attuare le cose più utili per la squadra: in questo momento il rombo ci dà più garanzie quindi per il momento continuo con questa strada e quando e se arriveranno delle difficoltà vedremo se cambiare nuovamente”. Cambio di modulo che sta penalizzando Pettinari, sempre presente con il 4-4-2 ed ora relegato alla panchina a differenza di Doni che nel ruolo di trequartista esalta la sua qualità. “Pettinari? Il discorso per il centrocampista è simile a quello che ho fatto per Ardemagni. Il ragazzo ha la stima di tutto l’ambiente e deve rimanere tranquillo perché il suo momento arriverà. Per quanto riguarda Doni, la sua esperienza e qualità diventa importante in quel ruolo. Ovvio c’è Bonaventura anche se quella non è la posizione naturale per lui che nasce mezzala nel centrocampo a tre e diventa esterno più avanti. In ogni caso non ci sono solo questi due giocatori, ne abbiamo altri, con caratteristiche diverse, che possono posizionarsi da trequartista”. Un Doni fondamentale a cui però aspettano, come il resto dei nerazzurri, tre partite in una settimana contro Torino, Novara ed Ascoli. Sarà in grado di sostenerle? “ Non lo so, lo verificheremo e cercheremo in caso di salvaguardarlo – la risposta del tecnico -.Come ho già ripetuto molte volte il problema di Cristiano sono i tendini ed il problema avrebbe la stessa entità anche se avesse 25 anni”.
Infine due parole sulla prossima sfida contro i granata, l’ex squadra del tecnico orobico che sembra essere tranquillo nonostante il recente passato. “Torino per me non è una partita particolare, è certamente una gara importante contro una squadra che conosco bene. Torino a Bergamo sono due ambienti molto simili per importanza perché hanno tifoserie calde e per la storia. Sono due ambienti in cui è necessario averci lavorato per poterli capire”. Una sfida, quella contro gli uomini di Cairo che vedrà a disposizione gli stessi uomini di Sassuolo: Talamonti e Manfredini saranno così ancora fermi ai box.

 

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