Ribadiamo che non c’è stata alcuna lite fra medici. Tutti i referti testimoniano la continua vigilanza e la pronta decisione dei medici ad intervenire con il cesareo quando questo si è reso necessario. L’intervento non è stato eseguito immediatamente per il tardivo consenso dei genitori.
A riprova della volontà di massima trasparenza, l’Azienda ospedaliera ha offerto al sig. Zekaj la massima disponibilità a chiarire la vicenda; è stata immediatamente avviata un’istruttoria interna e la Direzione ha nominato una Commissione, di cui farà parte anche un rappresentante individuato dalla Direzione Sanità regionale.
Attendiamo a questo punto che la magistratura proceda celermente a fare chiarezza, a tutela dell’azienda ospedaliera e degli operatori che ogni anno fanno nascere 4.300 bambini, molti dei quali al termine di gravidanze difficili, rispondendo alle famiglie che si rivolgono al nostro centro anche da fuori regione.
Tutti, e non solo la Direzione generale degli Ospedali Riuniti, si augurano che la magistratura faccia chiarezza su questo caso che ha destato interesse a livello nazionale. Certo è un po’ singolare che da un lato si sostenga che non è successo nulla di anomalo e dall’altro, a otto mesi di distanza, si annunci la nomina di una Commissione. Delle due l’una: o era necessaria, e allora non si capisce perchè non sia stata istituita subito; o, se tutto è filato liscio in sala parto, non si vede a cosa serva ora. E allora è tempo perso istituirla. Come già nel caso delle infiltrazioni al cantiere del nuovo ospedale, ribadiamo che la miglior garanzia per l’azienda si chiama trasparenza. Ogni giorno, non solo quando scoppiano i casi mediatici.
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