• Abbonati
Governo

Berlusconi ottiene la fiducia ma sono decisivi finiani e Mpa

L'esecutivo ottiene la fiducia con 342 voti e "ringrazia" i 35 dei finiani ed i 5 del movimento di Lombardo. Bossi: "La strada maestra rimane il voto".

Il governo Berlusconi ottiene la fiducia (la 37esima dall’inizio della legislatura, l’ultima chiesta fu il 10 marzo per il “Legittimo impedimento”) con 342 voti contro i 275no” mentre 3 sono stati gli astenuti, il sottosegretario Roberto Menia di Fli, Giancarlo Pittelli del Pdl, e Rocco Buttiglione dell’Udc i quali hanno spiegato di non essere riusciti a votare precisando nel caso dei primi due, che il loro sarebbe stato un sì, mentre per quanto riguarda l’esponente centrista un no.
Fondamentali per il governo i voti del gruppo di Futuro e libertà e del Movimento per l’autonomia: senza il “sì” dei 34 deputati finiani e dei cinque del movimento di Raffaele Lombardo, infatti, il Governo oggi non avrebbe ottenuto la fatidica “quota 316”, cioè la metà più uno dei componenti dell’assemblea di Montecitorio ma si sarebbero fermati a 305. “Il presidente del Consiglio ha dovuto prendere atto in aula che il gruppo di Futuro e Libertà c’è, si è conquistato il suo spazio e ha creato un’intesa politica e programmatica con l’Mpa di Raffaele Lombardo, essenziale per l’esistenza stessa della maggioranza di governo. Il risultato del voto ha detto agli italiani che senza Futuro e Libertà non ci sarebbe più questo governo”. È quanto dichiara Carmelo Briguglio, deputato di Futuro e Libertà per l’Italia, commentando i risultati. “La politica ha battuto lo shopping di parlamentari e il tentativo di cambio della maggioranza. Berlusconi ne tenga conto e si impegni davvero ad assicurare coerenza tra le parole che ha pronunciato oggi e i fatti che dovranno seguire nei prossimi giorni”, conclude Briguglio.
Appoggio fondamentale che non piace a Bossi il quale continua a ventilare l’idea di voto anticipato. “I numeri sono limitati, la strada è stretta. Vedremo – ha dichiarato ai giornalisti presenti alla Camera il leader della Lega -. Nella vita è sempre meglio pigliare la strada maestra, e la strada maestra è il voto. Berlusconi non l’ha voluto e siamo a questo punto”, ha aggiunto il senatur che parla anche della mozione di sfiducia nei suoi confronti per la frase contro Roma (“Sono porci questi romani”): “Nel caso passasse la mozione vado a casa io, il governo non cade”.
 

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI