Manca poco più d’una settimana all’inizio dell’ottava edizione di BergamoScienza; la città sarà pacificamente invasa da alcuni fra i massimi luminari delle scienze umane, ed accoglierà come di consueto personalità di spicco del panorama culturale mondiale. Dopo John Nash e Aaron Ciechanover, i premi Nobel presenti a BergamoScienza 2009, gli ospiti d’onore per questa edizione saranno Martin Chalfie (foto a destra) e Eric Richard Kandel.
Martin Chalfie è uno scienziato statunitense, vincitore del premio Nobel per la Chimica nel 2008. Ha ottenuto un Dottorato in neurobiologia all’Università di Harvard, ed è ora professore di scienze biologiche alla Columbia University di New York. Gli è stato conferito il premio Nobel, assieme a Osamu Shimomura e Roger Yonchien Tsien, per la scoperta e lo sviluppo della “green fluorescent protein” o “GFP”, conosciuta in italiano come “proteina verde fluorescente”. Il nome di questa proteina, ottenuta dalle meduse Aequorea victoria, deriva dalla particolare tonalità verde brillante che produce quando viene colpita da determinate frequenze di luce; questa sua caratteristica è stata sfruttata da Chalfie per dimostrarne l’efficacia come marcatore dell’espressione genica, utilizzabile per osservare i processi biologici degli esseri viventi. La GFP è oggi indispensabile per le ricerche in campo medico: contribuisce agli studi sull’attivazione a livello cellulare di proteine che possono essere utilizzate come bersaglio da farmaci destinati ad agire solamente su cellule malate. Chalfie interverrà a BergamoScienza domenica 10 ottobre, alle ore 17.30, al Teatro Sociale di Città Alta, in una conferenza dal titolo “Green fluorescent protein: accendiamo la vita”.
Eric Richard Kandel (nella foto sotto a sinistra) è un neuroscienziato austriaco naturalizzato statunitense, premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 2000. E’ considerato uno dei fondatori delle neuroscienze moderne. Di famiglia ebrea, fu costretto ancora bambino ad emigrare in America poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Laureato in Storia e Letteratura all’Università di Harvard, ha intrapreso relativamente tardi la carriera medica. Appassionato di neurofisiologia, ha studiato il funzionamento delle sinapsi cerebrali basandosi su molluschi appartenenti al genere Aplysia, che posseggono neuroni molto simili a quelli umani. Ha ottenuto il premio Nobel, assieme ai colleghi Arvid Carlsson e Paul Greengard, grazie agli studi sulle basi fisiologiche della conservazione della memoria nei neuroni; è infatti riuscito a dimostrare che l’apprendimento dipende dalla capacità di rinforzare le connessioni fra i neuroni, secondo quel processo (oggi chiamato “plasticità cerebrale”) che permette di modificare fisicamente il cervello in base alle esperienze vissute. Lo studioso riassume questo assunto in un motto: “Siamo ciò che siamo in virtù di ciò che abbiamo imparato e che ricordiamo”. Sarà possibile ascoltare Kandel nel corso della conferenza “Neuroscienze e psicoanalisi”, in programma per domenica 3 ottobre, alle ore 17.30, al Teatro Sociale di Città Alta.
Alla kermesse interverranno molti altri relatori, quasi 120, di diversa estrazione e specializzazione: numerosi i fisici e i matematici, i chimici e i biologi. Numerosi anche i professori, i medici, gli ingegneri; non mancheranno neppure atleti, archeologi e psicologi, assieme per questa grande edizione di BergamoScienza. Sono infatti oltre 75 le conferenze e tavole rotonde in programma; inoltre, il festival prevede 26 mostre e 65 laboratori. Tutti gli eventi della manifestazione sono consultabili sul sito www.bergamoscienza.it.
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