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L'assemblea

Aperte al mondo, dinamiche, innovative: “Le imprese che saremo” secondo Confindustria

Il presidente dell'associazione degli industriali Carlo Mazzoleni presenta l'appuntamento di luned?? 20 al Centro Congressi tracciando le linee guida per il futuro.

E’ solo un piccolo segnale. Ma indicativo. Alla selezione del Premio Odysseus, concepito da Confindustria Bergamo per premiare le migliori soluzioni in tema di innovazione e ricerca, risorse umane ed organizzazione, immagine e qualità, sono arrivate un centinaio di idee. "Siamo rimasti sorpresi – spiega Carlo Mazzoleni, presidente dell’associzione degli imprenditori – In un anno caratterizzato da una forte crisi vedere una capacità di reazione così forte da parte delle aziende, tale da portarle a superarsi in nuovi processi e nuovi prodotti è molto confortante. E’ segno di una vitalità che non è venuta meno nonostante i problemi, che non sono finiti e che avranno altre ricadute specie sul piano occupazionale". Trenta di queste idee saranno premiate lunedì 20, a partire dalle 9, al Centro Congressi dove Confindustria Bergamo terrà la sua assemblea, a cui non non a caso è stato dato il titolo "Verso il nuovo: le imprese che saremo", alla presenza del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, del commissario europeo Antonio Tajani e con le conclusioni del presidente di Confindustria  Emma Marcegaglia. "Le imprese bergamasche non hanno giocato solo in difesa. Hanno accettato la sfida e gli ultrimi dati congiunturali di cui disponiamo ci confermano che sono state capaci di cavalcare la reazione giusta".
E’ con questo spirito di rinnovata fiducia che il vertice di Confindustria si presenta all’appuntamento dell’assemblea. Tocca all’associazione delineare la strategia, coniugandola con l’impegno in prima linea fianco a fianco con le aziende. Su diversi fronti. Le parole d’ordine rimangono apparentemente sempre le stesse: patrimonializzazione, crescita dimensionale, internazionalizzazione, innovazione. Ma se in passato potevano rimanere sulla carta dei documenti, oggi sono diventate una necessità. "La crisi – sottolinea Carlo Mazzoleni – ha rappresentato un elemento di forte discontinuità. Le aziende sanno che d’ora in avanti non ci saranno più rendite di posizione o mercati, seppur relativamente, sicuri. Avranno la necessità di competere su fronti che mutano continuamente. Saranno determinanti le capacità di reattività e flessibilità". Decisiva, se non determinante, sarà anche la crescita delle aziende. Che può passare anche da una formula innovativa, quella delle cosiddette "reti d’impresa". Si tratta di mettere in una filiera realtà che operano nell’ambito di un medesimo settore. Un esempio è quello dell’energia, dove si può partire da chi la produce a chi commercializza apparecchi elettronici.
Di pari passo, va curata l’internazionalizzazione. "I mercati più dinamici sono ormai fuori dall’Europa. Se non vogliamo essere aggrediti, tocca a noi andare all’attacco. Rispetto al passato, occorre aprirsi all’esterno, viaggiare, farsi supportare da consulenti che aiutino a capire le dimaniche di mondi che conosciamo poco. Confindustria è a disposizione con i suoi uomini e con le sue strutture". 
Sul fronte della ricerca l’associazione di via Camozzi è pronta a partecipare direttamente ai progetti. Emblematica la partnership con la Persico di Nembro. "Nostro compito – chiarisce Mazzoleni – è di diffondere il sapere sul territorio, di fungere da moltiplicatore". 
L’associazione degli industriali offre la sua trategia, ma chiama a raccolta l’intera società bergamasca. "C’è spazio per tutti – rimarca il direttore Guido Venturini – dalla Camera di Commercio alla Provincia, dai Comuni alle singole aziende per finire con le famiglie. Tutti si devono sentire coinvolti nella sfida. E’ il sistema Bergamo che deve mettere in funzione un meccanismo virtuoso che consenta di guardare al futuro con la consapevolezza, più che la speranza, di poter rimanere un territorio all’avanguardia dal punto di vista economico e produttivo".     

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