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Atalanta

Zero sconfitte, nessun gol sub??to come nel 1970 La difesa rende il bicchiere mezzo pieno

Solamente in un'occasione la squadra non prese gol nelle prime tre di campionato e quarant'anni fa al termine della stagione i nerazzurri festeggiarono la promozione.

L’Atalanta è una corazzata ma sembra, in questo avvio di campionato, che stia sparando a salve soprattutto contro le piccole navi corvetta che ha incontrato fino ad ora. Un gioiello della tecnologia, forgiata grazie ad un sapiente mercato dalla neodirigenza percassiana, affidata ad un ammiraglio che fatica a farla viaggiare ad una velocità di crociera accettabile per lo sterminato esercito dei tifosi nerazzurri che vedono l’imbarcazione semplicemente passeggiare nelle acque stagnanti della serie B: il popolo atalantino vuole le spiagge bianche e assolate della A ma continuando con questa navigazione sono già molti quelli che iniziano a dare uno sguardo alle scialuppe di salvataggio.
Discorso validissimo se si guarda al gioco espresso dai bergamaschi; estetica che non fa parte del vocabolario di Colantuono il quale, al contrario, conosce benissimo le parole “punti” e “vittorie”. Ora, i primi stanno arrivando seppur agli sgoccioli; delle seconde se ne sono viste due (compresa quello in Coppa Italia) mentre di sconfitte – per il momento – nemmeno l’ombra.
Assenza di ko che dovrebbe dare fiducia per il futuro di un campionato lunghissimo con le sue 42 partite. Una fiducia che però deve trovare le sue radici in un altro dato che fa diventare il bicchiere da mezzo vuoto a mezzo pieno e cioè l’assenza di gol subìti: tre partite, duecentosettanta minuti e mai una volta che Consigli si sia dovuto chinare in fondo alla rete della porta che difende per raccogliere la palla. Molti diranno: “Bella forza, abbiamo rischiato grosso con il Varese e Frosinone, e se il portiere non dimostrava di essere in grado di fare miracoli ora eravamo in braghe di tela”. Benissimo, ma il numero 1 (pardon, nel nostro caso il numero 47) fa parte della stessa difesa che consente di abbeverarsi dal bicchiere riempito a metà: non basterà per prendere una sbornia ma per bagnarsi almeno lingua e trovare un leggero sollievo sì. Retroguardia impenetrabile che fa rima con un quasi record per la storia atalantina: solamente in un’occasione gli avversari della dea sono rimasti all’asciutto nelle prime tre partite di campionato, quella stagione in B del 1970/1971 in cui la prima squadra che riuscì a bucare la rete di Anzolin fu la Casertana alla nona giornata (1-1 il risultato finale).
A distanza di 40 anni è incredibile come la stagione attuale stia ricalcando quella appena citata, per sostenerlo è sufficiente elencare i primi tre risultati quasi identici a quelli di questo 2010: due 0-0 (contro Ternana e Bari) ed una vittoria per 1-0 contro il Modena. Come finì quella volta? Atalanta promossa grazie al secondo posto in campionato dietro al Mantova, un piazza d’onore guadagnata dopo lo spareggio a tre con Catanzaro e Bari (quest’ultimo rimasto in B). La storia continuerà a ripetersi? Ai posteri l’ardua sentenza (che comprenda magari un paio di spareggi in meno…).
 

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