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Montagna

“Attrezzatevi e usate il buon senso” L’appello del soccorso alpino

Le regole fondamentali per non rischiare la vita cercando funghi sono semplici e non compromettono la ???caccia???. Ecco l'appello di Renato Ronzoni, delegato della zona orobica del Soccorso alpino.

Giornata nera, quella di martedì 24, per i cercatori di funghi che si sono avventurati nelle valli lombarde. Sulle montagne bergamasche due persone sono morte: Maria Gritti, 67 anni, di Zogno, è caduta in una scarpata a Mezzoldo. Mario Nova ha perso la vita a causa di un malore mentre si trovava ai piani dell’Avaro, a Cusio. Un’altra donna è morta a Sondrio, dopo aver picchiato la testa cadendo nel greto di un fiume. Tragedie che si possono evitare con un po’ di accortezza e buon senso. Le regole fondamentali per non rischiare la vita sono semplici e non compromettono la “caccia”. “Prima di tutto è bene preparare al meglio la giornata, studiando la cartina della zona per individuare eventuali pericoli – spiega Renato Ronzoni, delegato della VI zona orobica del Soccorso alpino –. Poi è necessario conoscere le condizioni meteo. Un altro consiglio è quello di comunicare a qualcuno l’ora di rientro a casa e lasciare esposto nell’auto un biglietto con il numero di telefono e i contatti. Nonostante sia contro le regole non scritte del cercatore di funghi, è meglio essere in compagnia”. Un’altra regola basilare è attrezzarsi adeguatamente. Cercare funghi non è una scampagnata: abbandonare i sentieri e avventurarsi nel sottobosco è rischioso. “Nel 70% dei casi di incidente, le persone soccorse non hanno l’attrezzatura adatta. Indossano scarpe del da passeggio o stivali per evitare le vipere. Anche quando si parla di media montagna è necessario indossare scarponcini o scarponi, magari con le ghette impermeabili se si vuole evitare il bagnato. Ormai si trovano a prezzi accessibili a tutti. La causa degli incidenti è al 99% la scivolata. Un sottobosco in pendenza può trasformarsi in un’asse di legno con sopra del sapone, è molto facile cadere. Ne sappiamo qualcosa noi del soccorso alpino: durante gli interventi spesso dobbiamo legarci per stare in piedi”. L’ultimo consiglio è quello di alzare lo sguardo di volta in volta. “Il cercatore di funghi ha un campo visivo molto ristretto – continua Ronzoni – 2 o 3 metri. Se un fungo è sull’orlo di un precipizio, l’istinto mette a fuoco la preda e non il pericolo. Ogni tanto bisogna fermarsi e guardare dove si sta camminando. Mai farsi prendere troppo dalla caccia al tesoro”.
 

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