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La classifica

Frodi al fisco: Bergamo svetta nei reati

A Bergamo i fascicoli aperti dalla procura sono passati da 118 del 2008 agli attuali 180. Segno che i controlli aumentano e che alla magistratura il lavoro cresce.

Bergamo rientra nelle prime cinque realtà italiane per numero di reati tributari. E, soprattutto, l’aumento di questi reati nell’ultimo biennio è davvero "importante", vale a dire è del 52 per cento rispetto al 2008. Lo dice uno studio del Sole 24Ore evidenziando come in tutta la Penisola di fatto siano aumentate da parte della Guardia di finanza le scoperte di truffe al fisco e a Bergamo i fascicoli aperti dalla procura sono passati da 118 del 2008 agli attuali 180. Segno che i controlli aumentano (anche se non siamo ancora al de profundis sull’evasione fiscale) e che alla magistratura il lavoro cresce. In effetti a Bergamo c’è un apposito pool di tre-quattro sostituti  procuratori che si occupa a tempo pieno di questo tipo di reati. Sono evasioni legate al mondo economico, alle industrie e alle imprese artigiane: le Fiamme gialle hanno scoperto nell’ultimo periodo in Bergamasca redditi non dichiarati per un miliardo e 200 milioni. Nello scorso luglio per esempio sono stati denunciati 15 milioni evasi da parte di imprenditori locali; poco prima ne erano stati scoperti altri 50.
Il record dei reati tributari spetta a Milano e la Lombardia tra le regioni sovrasta tutte. Ma il viceministro Roberto Castelli tiene a sottolineare che: "A Milano e in Lombardia la Magistratura e la Guardia di finanza combattono l’evasione e quindi scovano gli evasori, in altre regioni in cui l’evasione è altissima, come per esempio la Calabria, invece nessuno fa nienete".

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