• Abbonati
Mutti

“Questa Atalanta pi?? completa della mia L’organico ?? da met?? classifica in serie A”

Il tecnico poi torna sulla retrocessione della scorsa stagione: "Dopo il pareggio in casa contro il Bologna avevo capito che era finita".

La squadra è completa, l’organico è importante sia a livello tecnico che tattico, insomma è stata allestita una squadra che ha tutte le carte in regola per fare bene in serie B e per questo è considerata fin da ora tra le favorite per la promozione. Inoltre le squadre che possono competere, almeno sulla carta con i bergamaschi, sono cinque, sei al massimo. Nel complesso il prossimo campionato non sarà di alto livello, inteso come valore degli avversari”. Questa l’analisi di Bortolo Mutti, l’ex tecnico che ha condotto l’Atalanta nella seconda parte della scorsa stagione fallendo, nonostante i buoni risultati ottenuti, la salvezza in serie A.

Squadra allestita dalla nuova dirigenza che fa capo a Percassi.
"Il presidente ha riportato quell’entusiasmo e quella fiducia e nell’ambiente atalantino ce n’era bisogno".

Quello stesso entusiasmo che sta riempiendo anche lo stadio.

"Mi aspettavo una risposta del genere da parte della gente, il pubblico bergamasco si è sempre dimostrato vicino alla squadra e complice una politica intelligente sui prezzi da parte della società gli abbonati sono volati".

Parliamo del prossimo campionato. Colantuono sostiene che il pericolo per l’Atalanta è a livello mentale, con tanti giocatori abituati alla A e con poca esperienza in B.
"I due sono campionati diversi. In A devi salvarti e quindi devi saper gestire meglio l’intera annata ed assorbire i risultati negativi, soprattutto se arrivano contro grandi squadre, è più semplice. In B l’Atalanta ha sempre avuto come l’obiettivo la promozione e quindi hai addosso un altro tipo di pressione".

Dalla sua affermazione iniziale sembra che, paradossalmente, questa Atalanta che giocherà la B è meglio allestita rispetto a quella che lei ha avuto a disposizione?
"Di sicuro è più completa soprattutto in attacco dopo gli acquisti dei vari Ardemagni e Ruopolo e della conferma di Tiribocchi e Amoruso, senza contare che i pilastri della squadra, come Padoin ad esempio, sono rimasti. E’ una squadra di alta classifica per la B e di media per la A".

Attacco affollato che sembra soffocare Doni.

"Cristiano può essere ancora un giocatore importante anche se magari scenderà di meno in campo ma sono sicuro che si farà trovare pronto quando ci sarà bisogno di lui. E riguardo alla concorrenza al ragazzo importa un gran poco. A lui importa sentirsi leader, essere riconosciuto l’anima della squadra al di là che giochi o meno".

 

Torniamo alla scorsa stagione. Cosa non è funzionato, cosa è mancato alla squadra per salvarsi?
"Ci sono tante motivazioni. Innanzitutto non è facile centrare una salvezza dopo che nel girone di andata la squadra aveva raccolto la miseria di 13 punti, basti calcolare che nel ritorno ne sono stati guadagnati 22 ma non sono bastati. Inoltre ci sono mancati quel paio di risultati positivi, quei due/tre punti in partite fondamentali che ci hanno condannato".

C’è stato un momento in cui ha pensato: “è finita”?

"Ho capito che eravamo spacciati dopo il pareggio con il Bologna (1-1 a Bergamo alla terz’ultima di campionato, ndr) dove ho avuto la sensazione che anche a livello arbitrale qualche cosa non ci era favorevole".

E il suo futuro?
"Ci sono state delle chiacchierate ma niente d’importante. La voglia di rimettermi in gioco c’è; fare l’allenatore è il mio lavoro e poi se non trovo presto un ingaggio, mia moglie mi caccia di casa: è stufa di avermi tra i piedi in casa".

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI