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La lettera

“A Ghisalba sagre interminabili per cinque mesi all’anno”

Un lettore reduce dalla partecipazione ad una festa popolare nel paese della Bassa sottolinea alcuni aspetti critici.

Egregio Direttore,
mi consenta un’ultima conclusiva considerazione in merito alle devastanti e famigerate sagre e feste caserecce che tanto spazio hanno avuto, giustamente, sul Suo giornale.
Domenica 15 Agosto transitando casualmente per l’ameno pianoro di Ghisalba, ho notato un curioso striscione inneggiante alla "Festa sociale Avis – presso area feste".
Essendo orario di cena decisi di portarmi sul posto e con mia grande sorpresa vidi che non si trattava del solito malandato e rattoppato tendone circense usato da quasi tutte le altre sagre popolane, ma di una bella ed ampia struttura coperta in muratura e posizionata splendidamente nel bel mezzo di una folta zona residenziale.
Dopo aver posteggiato, gratuitamente, l’autovettura, entrai cautamente nell’affollato ed urlante salone e notando con sollievo che i festaioli villici locali erano tutti in apparente buona salute decisi di sfidare spavaldamente la sorte cibandomi in quella pittoresca mensa straniera.
Notando acutamente persona foresta dopo breve alcuni simpatici ed innocui indigeni presero a narrarmi usi e costumi della loro piccola borgata ed in particolare mi spiegarono che la nuova struttura festaiola ospita ININTERROTTAMENTE DA MAGGIO A SETTEMBRE ogni tipo di sagra con le più svariate e colorite definizioni esistenti, ma che tristemente pochi anni fà i disperati residenti locali, in loco prima della realizzazione dell’area feste, si fecero promotori di una vasta raccolta di firme per chiedere al Sindaco allora reggente di limitare il profondo ed intollerabile disagio causato dal perpetuo frastuono musicale, ma inspiegabilmente il capo villaggio rigettò sdegnosamente al mittente le centinaia di firme richiedenti aiuto.
Inoltre la musica assordante prodotta termina regolarmente oltre le fatidiche 23.30 imposte per legge, anzi durante l’ultima "Sagra Alpina" le musiche irredentiste ed i canti goliardici Alpini sono cessati verso le 4.00 di mattino, malgrado le urla e le suppliche disperate dei poveri ed indifesi residenti dimoranti disgraziatamente nei pressi.
Con questa mia fortuita ed incredibile presa di conoscenza, posso umilmente eleggere il ridente Ghisalba "Villaggio più festaiolo d’Italia", lanciando inoltre dalle famose e seguitissime colonne di Bergamo news un accorato e sincero appello a tutti i goderecci festaioli nostrani, con l’invito a migrare in massa verso la loro terra promessa, dove spensieratamente potranno per ben 150 giorni gozzovigliare liberamente fino a notte fonda al rullo dei tamburi nella incomparabile movida Ghisalbese.
Distinti saluti

Bertana da Barbariga  

LA PROPOSTA  Sagre: Confesercenti vuole delle regole

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