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Multe col Safety tutor: riesce a farne annullare 5

Un 44enne veneto fa collezione di multe, una anche a Dalmine e una a Bergamo: ma riesce a farsele annullare tutte creando così un precedente.

Sull’Arena di Verona un articolo di Roberto Massagrande che riguarda solo di sfuggita la Bergamasca, ma che in fondo può interessare tutti gli automobilisti alle prese con le multe. Protagonista un direttore di filiale di banca che ha fatto collezione di multe prese col Safety tutor, una anche a Dalmine e una a Bergamo, ma è riuscito a farsele annullare tutte creando così un precedente.  

Chiunque abbia preso multe per eccesso di velocità con il «Safety tutor» si tenga stretto: potrebbero essere tutte annullate. Così è stato per un automobilista di Bovolone, Rodolfo Rossignoli, che ne ha «disintegrate» cinque, tre all’andata e due al ritorno, rilevate ad aprile 2009 dal «Safety Tutor» nella tratta Verona-Milano della A4 che gli stavano per costare quasi 2 mila euro e ben 25 punti di patente. Già, stavano. Rossignoli, 44 anni, direttore di una filiale di banca, dopo aver ricevute le notifiche, in giorni diversi, ha riunito i tasselli di quanto accaduto, accorgendosi che una sanzione era arrivata oltre i termini e ha deciso di presentare ricorso anche sulle altre 4 al giudice di pace. Altre volte in passato la sua protervia lo aveva premiato, riuscendo ad annullare altre multe «seriali». Ma stavolta tutto era più difficile, ad iniziare dal fatto che i giudici di pace competenti erano ben tre, perché il tratto di autostrada attraversa più province.
Dopo 6 udienze in 13 mesi, due delle quali solo per decidere la competenza territoriale, Rossignoli si è visto annullare le 5 sanzioni. La sua prima battaglia l’ha vinta ottenendo un unico processo a Isola della Scala e non uno a Bergamo, uno a Dalmine e uno a Canneto, appellandosi al principio introdotto dalla normativa europea in base al quale la competenza è del giudice di pace di residenza del cittadino.
Il tutto è successo il 9 luglio scorso in tribunale di Isola. È lì che Rossignoli ha convinto il giudice a scrivere una sentenza destinata a creare un precedente per processi simili. Innanzi tutto non si conoscono, ad oggi, accoglimenti di ricorsi su sanzioni della Polizia Stradale e, se le sue motivazioni venissero invocate in altri ricorsi, si innescherebbe un effetto domino di annullamento di non si sa quante altre sanzioni.
Nel suo ricorso, l’automobilista ha messo infatti radicalmente in discussione, il SICVE (Sistema informativo per il controllo della velocità), detto «Safety tutor», dispositivo brevettato da Autostrade per l’Italia e gestito dalla Polizia Stradale. Pur rilevando gli eccessi di velocità, il Safety tutor si distingue nettamente dagli autovelox perché rileva la velocità media dei veicoli.
«È stato decisivo, racconta Rossignoli, «invocare l’applicazione dell’articolo 345 del codice della strada, terzo comma, l’unico che prende in considerazione la velocità media, stabilendo che va calcolata da casello a casello, usando i tagliandini di entrata e uscita. Il tutto con una tollerabilità che si ottiene con una decurtazione percentuale che può variare, in base alla velocità, da un minimo del 5 a un massimo del 15 per cento. La decurtazione applicata nelle sanzioni rilevate dal Tutor è invece unica, il 5 per cento, la stessa prevista per gli autovelox».
Insomma applicando solo questo principio, tutti le multe con i Tutor non sono valide perché la così detta «tolleranza» è sbagliata.
Il sistema del Tutor sarebbe illegittimo per altri motivi: la serpentina nell’asfalto che rileva il passaggio del veicolo non ne può definire la classe, ovvero se sta passando una moto, un’auto o un camion. Se si transita a cavallo della linea, il sistema non sarebbe in grado di eccepire i dati. Gli autisti sono informati della presenza del Tutor ma non si dice niente del limite di velocità ed infine non viene fornita al conducente la possibilità di verificare l’orario di uscita del tratto dove si calcola la media, ma solo quello di entrata, non permettendo di poter effettuare un conteggio sulla base dello spazio-tempo.
Rossignoli non è nuovo ai ricorsi. Anzi, nell’arco di una decina di anni ha accumulato una notevole esperienza al punto che molti avvocati si rivolgono a lui per avere delle dritte. Tutto è iniziato con multe prese in serie all’inizio degli anni 2000. Sanzioni sempre nello stesso punto a causa di un autovelox posizionato in modo non legittimo, come riusci a dimostrare con tanto di servizio fotografico fatto con una macchinetta usa e getta. Allora, grazie alla sua battaglia ha ottenuto che l’autovelox venisse rimosso.

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