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Ciclismo

Vanotti campione italiano degli ex professionisti

Un boato da stadio ha accolto sul traguardo di Casazza Ennio Vanotti, laureatosi campione italiano degli ex pro nella categoria Master 3.

Un boato da stadio ha accolto sul traguardo di Casazza il beniamino di casa Ennio Vanotti, laureatosi proprio sulle strade amiche campione italiano degli ex professionisti nella categoria Master 3.
Una sorta di favola per l’ex corridore di Almenno San Bartolomeo che, per quanto questa maglia l’avesse già conquistata a Varese nel 1994 (la prima volta del campionato italiano per gli ex), ha coronato il sogno di piazzare la botta vincente davanti al suo pubblico, indossando per altro la maglia dell’U.C. Casazza, società organizzatrice dell’evento.
Mai come in questo caso, infatti, si può parlare di un autentico profeta in patria: il campionato italiano per ex professionisti Ennio Vanotti prima l’ha proposto alla società del presidente Dario Zambetti, poi ha lavorato per mesi per perfezionarlo, trovando sponsor e reclutando ex corridori (sono stati oltre 80 al via) e, dulcis in fundo, l’ha vinto alla grande.
Insomma è stata semplicemente la sua giornata; la sua e quella di tutta la società ciclistica del paese della Val Cavallina.
Le prove – Oltre all’ex gregario di Silvano Contini e Bernard Hinault, sotto gli occhi del vice presidente della Federciclismo Gianni Sommariva si sono vestiti di tricolore anche altri quattro corridori. Per quanto riguarda la prima delle due partenze che ha visto al via gli atleti della M1 e della M2, la sfida è stata monopolizzata da quattro atleti: il bresciano Alessio Bongioni, Fabrizio Convalle e i bergamaschi Eddy Mazzoleni e Marco Serpellini, i quali al 12° km hanno eluso la guardia del gruppo (guidato dal campione uscente Angelo Tosi e dal Diablo Claudio Chiappucci). Sprint a quattro, quindi, con il toscano Convalle (vincitore di una tappa al Giro del 1990) che si è assicurato il titolo italiano della M2, precedendo Bongioni (vincitore della M1), Mazzoleni e Serpellini. Alle loro spalle un trio capeggiato da Angelo Lecchi e Cortinovis, mentre il sorvegliatissimo Chiappucci ha concluso con il gruppo.
Altrettanto avvincente la prova che ha visto al via gli atleti della M3, della M4 e della M5.
Il primo a scattare è stato l’encomiabile Francesco Prina (classe 1919): dopo essere stato celebrato dal pubblico, il coetaneo di Coppi è partito prima del via, guadagnando un centinaio di metri nei confronti dei ben più giovani compagni. Dopo qualche schermaglia, ad accendere la miccia sono stati una decina di corridori, tra cui Ennio Vanotti, Francesco Moser, Giovanni Bino, Pasquale Pugliese, Pierino Gavazzi, Bruno Colombo, Franco Cortinovis e Alessandro Paganessi. A 8 km dall’arrivo è maturato l’allungo vincente, promosso da Bino e Gavazzi, a cui si è aggiunto il beniamino di casa Ennio Vanotti. Ed è stato proprio Vanotti a pescare il jolly all’ultimo giro, anticipando lo sprint e arrivando a braccia alzate. Festa anche per Pierino Gavazzi, primo nella M4, mentre nella M5 il siciliano Francesco Lucchesi (classe ’31) si è confermato in maglia tricolore per il secondo anno consecutivo.
Non solo agonismo – Per quanto i vincitori abbiano onorato eccome l’impegno (la media è stata superiore ai 37 in entrambe le prove), il campionato italiano degli ex professionisti non è solo agonismo. Lo si è capito a Casazza in occasione del pranzo al ristorante “La Fonte”, primo atto ufficiale di questa edizione tricolore. A tavola si sono carpite le prime indicazioni per la gara: attenti a ogni forchettata e con nel bicchiere solo l’acqua chi voleva puntare al tricolore, più libertini e con dei piatti più sostanziosi quei corridori che a curare la classifica proprio non ci pensavano. Non poteva mancare tra le portate Dino Zandegù, carismatico anche a tavola. Anzi, il grande Zandegù ha probabilmente pagato lo sforzo gastronomico, tanto da farsi aiutare in gara da qualche motociclista compiacente, il quale gli ha concesso un paio di “passaggi” in salita. Proprio per farsi perdonare la battuta a vuoto in bicicletta, il vincitore del Giro delle Fiandre del ’67 ha quindi voluto farsi perdonare dal pubblico dopo il traguardo, cantando al pubblico alcune strofe della sua canzone dedicata a Contador: dagli applausi sembra che ci sia riuscito.
Tuttavia dopo l’arrivo tutti i microfoni erano per Ennio Vanotti che, come affermato dal presidente Dario Zambetti, è il simbolo stesso dell’U.C. Casazza.
«Era da anni che non provavo un’emozione così forte – ha esordito il neo campione italiano –. Avevo già vinto questa maglia a Varese nel 1994, ma questa volta è diverso perché davanti ai miei amici. Dedico la vittoria a loro e anche al mio futuro nipotino: la moglie di mio figlio, infatti, è in stato interessante».
Ordine d’arrivo
M1
1. Alessio Bongioni; 2. Eddy Mazzoleni; 3. Marco Serpellini
M2
1. Fabrizio Convalle; 2. Angelo Lecchi; 3. Alessandro Pozzi
M3
1. Ennio Vanotti; 2. Giovanni Bino; 3. Pasquale Pugliese.
M4
1. Pierino Gavazzi; 2. Bruno Colombo; 3. Franco Cortinovis.
M5
1. Francesco Lucchesi.

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