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“Percassi come modello da seguire”

Pubblichiamo un articolo comparso su Ilfriuli.it che elogia la campagna abbonamenti che sta regalando soddisfazioni alla societ??

Pubblichiamo un articolo comparso su Ilfriuli.it che elogia la campagna abbonamenti che sta regalando soddisfazioni alla società

I dati degli abbonamenti in Serie A sono un mistero, tranne che per qualche caso. le società, infatti, preferiscono non dare dati ufficiali. L’Udinese ieri ha diffuso la cifra aggiornata: poco più di 4 mila abbonamenti a una manciata di giorni dalla fine della prima fase, quella che solitamente consente di gettare le fondamenta per l’intera campagna. Ad agosto, infatti, con le famiglie impegnate nelle ferie e nelle spese per l’autunno non si hanno grossi picchi.
Se l’Udinese non ride c’è anche chi piange: la Lazio dai 27 mila tesserati dell’anno passato si è vista ridurre la fiducia in maniera drastica. I dati di qualche giorno fa dicevano che nemmeno 2 mila tifosi biancocelesti avevano dato fiducia a Lotito.
Ma questo tema ricorre in molti posti e stare qui a parlare ancora dei problemi è superfluo, visto che dalla famigerata Tessera sino agli stadi inadeguati, si è già detto tutto.
Però in un calcio italiano in piena crisi e con un’emorragia di pubblico c’è chi va in controtendenza. L’Atalanta in serie B, dopo aver visto l’avvento del presidente Percassi, sta vivendo un vero e proprio boom: gli acquisti fatti hanno dato fiducia e i bergamaschi stanno rispondendo alla grande. 10 mila e rotti sono gli abbonati ad oggi. Arrivare a 13-14 mila non è utopia dicono a Bergamo.
Percassi, appena arrivato, ha fatto molto: prima di tutto ha cercato di ricreare senso di appartenenza. Ha deciso di regalare una maglia dell’Atalanta ad ogni bambino nato a Bergamo. E ha mantenuto quello che aveva promesso.
Lo stadio degli orobici è obsoleto come gli altri, ma la gente ha deciso di andarci lo stesso. Evidentemente, molte volte, si cercano paravento per mascherare altri limiti.
I tifosi vanno nutriti di emozioni non solo di bilanci sani. Anni fa gli inverni erano ugualmente freddi e piovosi ma la gente ci andava lo stesso allo stadio.
Le Tv certo sono il maggior deterrente, visto che anni fa non esistevano. Ma un tifoso va allo stadio ugualmente se si sente considerato. L’errore che fanno i presidenti in A è proprio quello di relegare la gente a una semplice voce di bilancio, una voce che evidentemente non rende, per cui non occorre investire sopra.
Percassi non sappiamo se sarà un fuoco di paglia o meno, ma per ora sta riportando entusiasmo. E il calcio ha bisogno di questo, non di porcuratori impertinenti che decidono le formazioni, di presidenti lontani dai problemi della loro gente, di giocatori assuefatti dai contratti.
Tutto il resto lo si sopporta, perfino una partita a pranzo: ma prima di chiedere occorre dare. Da quanto tempo non assistiamo a vere operazioni di marketing nel nostro calcio?
Tratto da www.ilfriuli.it/if/

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