La movida a Bergamo? Impossibile. Così molti scettici sentenziavano un anno fa commentando la prima intervista da assessore rilasciata da Danilo Minuti a Bergamonews (leggi). Quello che fino a pochi mesi fa era solo un’utopia, ora è diventato realtà. Ventimila persone in piazza giovedì sera, un centro città stracolmo di gente, negozi aperti, 
musica. D’accordo, qualcosa da migliorare c’è, però il primo esperimento sembra essere riuscito alla grande. Minuti è il regista del film andato in onda giovedì sera nelle strade di Bergamo. “Appunto, solo il regista, ma senza gli attori nulla sarebbe stato possibile – spiega -. Di natura sono uno con i piedi per terra, non ci aspettavamo un successo così. Devo dire che giovedì sera abbiamo raccolto i frutti del lavoro fatto nei mesi scorsi con gli altri assessorati, le associazioni di categoria. Il mio compito è stato solo di coordinare tutte le forze che sono scese in campo”.
Il successo forse è stato anche non proporre un evento specifico…
“Sì, è stata una scelta precisa. Altrimenti avremmo dato un target preciso che avrebbe escluso una parte della città. Invece così lo spirito era quello di proporre una serata per stare insieme e godersi semplicemente la città. Ed infatti il pubblico era eterogeneo, dai giovani alle famiglie”.
Ora tutti si domandano: l’esperienza si ripeterà anche dopo le altre due serate in programma?
“Questa idea nasce dalla volontà di creare un appuntamento fisso. E’ anche per questo motivo che nel titolo abbiamo scelto di indicare un giorno preciso. Dovrà diventare “il giovedì di Bergamo”.
Lamentele? Di solito non mancano…
“Non abbiamo ancora aperto le mail (ride), speriamo non troppe. Ieri sera nessuno si è lamentato in modo eclatante. E’ chiaro che accontentare tutti è impossibile. Se qualcuno si lamenta perché troppo casino, altri si lamentano del fatto che la città è vuota. L’obiettivo è quello magari di portare un po’ di movimento anche nei quartieri, soprattutto per evitare troppo caos per i residenti del centro. Vedremo di studiare nuove iniziative”.
Quindi è davvero una Bergamo da movida?
“Io l’ho sempre sostenuto. Nelle mie linee programmatiche ho detto che la volontà c’era, si trattava di metterla in pratica con più azioni. Non c’è un’unica strada e nessuno ha la bacchetta magica. Ci proviamo: con i giovedì di Bergamo, i dehors, il regolamento degli spazi estivi, gli spazi verdi, le iniziative nei quartieri”.
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