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Chiuduno

“Mettiamo il silenziatore al Palasettembre”

Un lettore insiste nel chiedere al sindaco di porre un limite a feste e sagre in un paese già alle prese con parecchi "disturbi"

Spettabile Direttore,
mi consenta un’ultima e conclusiva considerazione su Chiuduno.
Il villaggio è oramai spaccato in due, politicamente e civilmente, tra i favorevoli a concedere l’uso indiscriminato, a chiunque ne paghi l’esoso affitto, del Palasettembre Chiudunese, alludendo ad un deciso "innalzamento culturale" della primitiva popolazione locale ed i moralmente impegnati nel far cessare almeno questo lento ma inesorabile degrado morale e di convivenza civile.
A Chiuduno esistono già altri seri problemi:
1) L’edificazione selvaggia ed incontrollata di capannoni artigianali di cui la metà risultano attualmente vuoti, ma altri innumerevoli ettari in procinto di realizzo.
2) La presenza di molti Kmq di serre in plastica adibiti alla coltura di ortaggi, talmente tossiche da essere bandite da altri più lungimiranti comuni.
3) L’abbattimento inpunito, sotto gli occhi delle Belle Arti, di antiche cascine tipiche Bergamasche ultracentenarie, che avrebbero dovuto essere la memoria storica del nostro umile ma dignitoso passato da trasmettere alle generazioni future. 
4) Il nefasto " spianamento"  di una spendida e verde collina per realizzare il famoso Golf Club La Rossera, che pultroppo è riservato esclusivamente ai notabili togati nostrani.
5) La Ferrovia BG-BS che corre proprio nel bel mezzo del paese.
6) L’Aereovia di bassa quota in atterraggio per Orio al serio che sorvola il paese.
7) La S.P. 91 che taglia in due il centro, anche con traffico pesante che lambisce tra l’altro la scuola materna,  e la nuova S.P. 91 che corre parallela all’autostrada A4 MI-VE, di cui l’incassante rumore di sottofondo è udibile in tutto il paese.
Mi parrebbe giusto che almeno il Palassettembre Chiudunese, altri 6000 mq di capannoni, resti un’estremo eremo di tranquillità per i docili Chiudunesi, che stoicamente tutto sopportano, e non diventi il ricettacolo indiscriminato di feste e raduni sempre più invasivi e frequenti.
 
Distinti saliuti
Bertana da Barbariga

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