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Federconsumatori

Arrivano i saldi, occhio alle bufale

Il movimento, contrario ai prezzi stracciati di fine stagione, mette in guardia i clienti da potenziali fregature al termine dell'acquisto.

Il 3 luglio partono i saldi e come ogni anno Federconsumatori mette sull’attenti i clienti circa la bontà di quest’ultimi, descrivendoli come una "forma commerciale ormai drogata, al di fuori della reale necessità per i venditori". Nel contempo dà ai consumatori i consigli per non rimanere delusi al termine dell’acquisto.

Siamo all’assurdo: l’estate è appena iniziata e, come ormai da copione, riparte l’anacronistica messa in scena degli pseudo saldi di fine stagione (3 luglio/31 agosto).
Federconsumatori è contraria ai saldi perché ritiene sia una forma commerciale ormai “drogata” e pertanto al di fuori della reale necessità per i venditori di eliminare l’invenduto.
Purtroppo i Consumatori, per non subire costi esagerati, sono costretti ad aspettare questi “riti” per rifarsi il guardaroba.
Il nostro obiettivo dichiarato è che i saldi siano aboliti. Noi auspichiamo, tutto l’anno, un rapporto corretto tra commerciante e consumatore fondato sul giusto prezzo per la giusta qualità del prodotto. Solo eccezionalmente, e a libera scelta di chi vende, si dovrebbero vendere generi d’abbigliamento e calzature a prezzi di saldo.
Non è vero che la regolamentazione dei saldi sia a tutela dei Consumatori. Così com’è attuata nella gran parte dei casi serve soltanto a fare vendere merci a prezzi superiori a quelli che si potrebbero definire equi. Lo dimostra l’enorme quantità di prodotti che aspettano d’essere piazzati e il rifornimento continuo che alimenta gli scaffali e le bancarelle.

Se abbiamo bisogno di comprare scarpe o generi di abbigliamento a fine stagione, ricordiamo che anche le vendite per SALDO sono sottoposte ad una serie di regole da rispettare da parte di chi li propone: A) i prodotti in saldo devono avere carattere stagionale (!); B) le informazioni sui prezzi praticati devono essere veritiere; C) le carte di credito, se è esposto il logo indicante la relativa convenzione, devono essere accettate; D) i prodotti di saldo devono essere separati da quelli in vendita a prezzo normale; ecc… In ogni caso valgono sempre le regole dettate dal codice del consumo, sia per i cambi merce (in caso di difetto) sia per la restituzione dei soldi in caso di non conformità.

Federconsumatori Bergamo

 

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