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La polemica

“La manovra penalizza pesantemente i disabili”

L'Anmic di bergamo contesta l'innalzamento all'85% della percentuale di invalidità necessaria per percepire l'assegno.

L’Anmic di Bergamo esprime grande preoccupazione per i riflessi che un articolo della Legge finanziaria, in corso di approvazione al Senato, avrà nei confronti dei disabili gravi se non verrà corretto in tempo.
Infatti il D.L: 78 del 31 Maggio 2010 prevede l’innalzamento dal 74% al 85% della percentuale di invalidità necessaria per ottenere il riconoscimento dell’assegno mensile spettante agli invalidi civili.
Si tratta di un inasprimento del tutto inopportuno, specie in questo momento di grave crisi nel quale i livelli di disoccupazione rimangono molto elevati, aggravati dalla forte percentuale di giovani che non trovano uno sbocco lavorativo.
La carenza di posti di lavoro per le persone normodotate, significa minore possibilità di collocamento degli invalidi, anche con percentuali di invalidità non elevate.
La chiusura di parecchie aziende in aree poco industrializzate oppure coinvolte in crisi settoriali, come ad empio quelle delle nostre Valli, porta una ricaduta pesante anche sull’indotto che per talune zone diventa di fondamentale importanza per la sopravvivenza dell’economia di intere comunità.
In teoria il lavoro dei disabili è tutelato dalla legge 68/1999 che è stata promulgata proprio per favorire il collocamento mirato dei disabili, ma in realtà è stata poco rispettata in tempi di vacche grasse, come sarà possibile applicarla ora, visto che la stessa legge prevede deroghe in aziende in fase di ristrutturazione o durante in periodi di crisi?
In questa situazione gli invalidi con il 74% di invalidità hanno già scarsissime probabilità di trovare un posto di lavoro, figuriamoci quelli con l’85%!
L’Anmic di Bergamo ritiene inoltre che la giusta repressione del fenomeno dei “falsi invalidi” possa portare al recupero di preziose risorse che potrebbero servire a non inasprire i parametri che già ci sono per accedere all’assegno di invalidità, come invece richiede il già citato D.L. Del 31/5/2010. A meno che non si voglia proprio colpire una fascia di persone che hanno solo la colpa di essere degli “invalidi veri”. Ipotesi che sembrerebbe essere confermata dal titolo dell’art. 10 del citato D.L. che recita testualmente: “Riduzione della spesa in materia di invalidità”! Ma forse si tratta solo di una formulazione infelice dovuta ad un cattivo uso della lingua italiana.
Per non penalizzare ulteriormente gli invalidi, il presidente dell’Anmic di Bergamo – Rag. Giovanni Manzoni – ha indirizzato un appello a tutti i Senatori e Deputati bergamaschi perché al momento della conversione in legge venga abolito il comma che riguarda l’innalzamento della percentuale necessaria per l’ottenimento dell’assegno di invalidità.
Nella lettera viene ricordato che già ora la concessione di detto assegno, che ammonta a 256 euro mensili, è subordinata a un limite di reddito molto basso e alla situazione di inattività lavorativa.
L’Anmic, e soprattutto gli invalidi, confida nell’impegno degli Onorevoli bergamaschi. nel portare avanti la richiesta legittima che giunge dalla parte più debole della popolazione ed evitare che prenda corpo un’ingiustizia ai danni delle persone più deboli che rischiano di pagare un prezzo troppo elevato la manovra per il rientro da una crisi che certamente non hanno contribuito a generare.
I giochi non sono ancora terminati, ma le notizie che ci giungono sono confortanti perché pare che il Parlamento stia rivedendo le disposizioni in questione, a noi piace pensare che ciò sia dovuto anche all’intervento dell’Anmic e alla sensibilità dei Parlamentari nostri conterranei

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