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Bergamo

La Sicurezza ???decapitata???: comandante dei vigili addio, ma non c????? il sostituto

Appiani ha chiesto un nuovo incarico, il facente funzioni vuole il trasferimento. E il bando per il nuovo capo rimane nel cassetto.

E’ paradossale, o forse no quando un certo modo di far politica ci mette lo zampino. Certo è che ad un anno esatto di distanza dalla vittoria elettorale, ottenuta anche o soprattutto cavalcando il tema della Sicurezza, la Giunta Tentorio si ritrova con il Comando della Polizia locale sostanzialmente “decapitato”. Con il rischio di aver imboccato un tunnel senza uscita. L’attuale comandante Virgilio Appiani (nella foto sotto è il secondo da sinistra, al suo fianco l’assessore Invernizzi e il suo vice Di Nardo), ufficialmente in ferie fino a metà mese, ha chiesto nelle scorse settimane di essere destinato ad un altri incarico. Chi lo sta sostituendo come facente funzioni, il suo vice Angelo Di Nardo, risulta aver presentato richiesta di trasferimento in un altro Comune. E il famoso bando annunciato per la scelta del nuovo comandante a distanza di oltre un mese dall’annuncio è ancora sulla carta. E tale potrebbe rimanere perché a quanto risulta ai bene informati ci sono forti ostacoli normativi (vedi legge Finanziaria) che impedirebbero a Palazzo Frizzoni di assumere un comandante della Polizia locale avendone già uno in organico.
Risultato? Nei prossimi mesi (ma è difficile preveder quale sarà l’epilogo), al di là della professionalità e dell’impegno di chi li guiderà, i vigili urbani di Bergamo vivranno una condizione di precarietà. Quanto di meno augurabile ci sia per un Corpo che, nella sua lunga storia, ha già vissuto situazioni di stallo come questa (vedi i turbolenti congedi d’autorità dei comandanti Diego Poggi e Massimo Chizzolini), con ricadute poco confortanti sulla delicata attività degli agenti e, di conseguenza, sulle aspettative dei cittadini.
Ma torniamo ad Appiani ed al suo “desiderio” di trovare un nuovo ruolo. La sua è stata una richiesta non spontanea, come ha cercato di far intendere con una mezza verità il sindaco Tentorio in una recente intervista, ma obbligata dagli inviti a lasciare la guida dei vigili che gli sono arrivati, più o meno direttamente, da quella componente del Pdl che fa riferimento alla ex corrente di Forza Italia che si riconosce in Giancarlo Borra e Gianni D’Aloia.
All’attuale comandante non viene perdonata la sua nomina da parte della precedente Giunta di centrosinistra guidata da Roberto Bruni. E poco importa se prima di venire a Bergamo l’ufficiale ha coordinato l’attività dei vigili di Milano, città governata dal centrodestra e dalla berlusconiana doc Letizia Moratti. Sia come sia, fiutata l’aria ostile, e difeso solo timidamente, per usare un eufemismo, da chi avrebbe dovuto sostenerlo per elementare coerenza rispetto agli elogi elargiti alla Polizia locale per i risultati raccolti nella lotta alla microcriminalità e per la gestione dell’Adunata degli Alpini, Appiani si è attivato per trovare un ruolo, individuandolo nell’ambito di un progetto per la sicurezza sui mezzi di trasporto pubblico. All’assessore Cristian Invernizzi e al sindaco è piaciuto.
Poteva essere una ragionevole via d’uscita che avrebbe consentito da un lato al comandante di lasciare l’attuale incarico a testa alta e dall’altro di utilizzare le sue competenze tecniche su un versante non meno bisognoso di attenzioni (le aggressioni sugli autobus non sono infrequenti). Se non fosse che tanta fretta di piazzare un proprio uomo al vertice della Polizia Locale non ha dato grandi risultati. Anzi. Prima è stato fatto circolare il nome di un possibile sostituto (Fabio Masserini). Ma la candidatura è evaporata nel giro di un paio di giorni, tanto era debole e non priva di problemi normativi. Si è quindi annunciato di voler procedere con un bando. Solo che ci si è fermati lì, quando qualcuno ha fatto notare che non sarebbe possibile, Finanziaria alla mano, procedere all’assunzione di un altro dirigente se alle dipendenze pubbliche, per quanto in una società controllata (l’Atb), ce n’è già uno. Interpellato sulla questione, il sindaco Tentorio ha abbozzato: “Sono in corso verifiche. Non è escluso che la discussione della manovra varata dal governo possa modificare la situazione”. In assenza di un quadro certo, il bando rimane nel cassetto.
Con il comandante uscente in ferie (e dichiaratamente non intenzionato a tornare indietro) e il nuovo di là da venire, la Polizia Locale in queste settimane è affidata alle mani di Angelo Di Nardo, un ufficiale preparato, dinamico e apprezzato. Ma anche lui non sembra interessato a rimanere in città o, più probabilmente, ha individuato un’altra sede in cui poter dispiegare al meglio le sue qualità. La domanda di mobilità è stata presentata. Il che complica un pochino il quadro. Perché è innegabile che si rischia di creare una situazione di precarietà ai vertici. Senza una guida certa e destinata a durare al di là delle contingenze, qualcuno potrebbe allentare la tensione. Qualche agente potrebbe abbassare la guardia.
E’ già successo in passato. La Polizia Locale è una delle componenti più complesse e delicate dell’organico comunale. E’ un Corpo attraversato da dinamiche politiche e sindacali che, a volte, fanno premio sull’impegno e sulla professionalità che comunque non mancano. Lasciarlo senza un vertice pienamente investito del ruolo rischia di essere pericoloso. Anche, o soprattutto, per chi ha fatto della Sicurezza uno dei suoi cavalli di battaglia.

 

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