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La russa

“Mi confortano i tricolori a Bergamo”

Il ministro della difesa ha espresso l'auspicio che lo stesso «unico anelito» che spinse i mille nella loro impresa caratterizzi le celebrazioni dell'unità d'Italia.

Il ministro della difesa Ignazio La Russa ha espresso l’auspicio che lo stesso «unico anelito» che spinse i mille nella loro impresa caratterizzi le celebrazioni dell’unità d’Italia. «Io vorrei – ha detto il ministro nel suo discorso a bordo della portaerei Garibaldi – che le celebrazioni appartenessero indistintamente, come peraltro il comitato le sta organizzando, agli italiani dei mille e dei cento campanili di ogni città». La Russa ha citato le parole di Giuseppe Cesare Abba, patriota ligure che partecipò alla spedizione: «I mille erano un popolo misto di tutte le età di tutti i ceti di tutte le parti e di tutte le opinioni, di tutte le ombre di tutti gli splendori di tutte le miserie e di tutte le virtù. Mille teste mille cuori, mille vite diverse che animati dalla volontà unica di quel capitano formavano una legione formidabile e quasi fatta». «I mille – ha ricordato La Russa – erano un mero esercito di popolo, composta da italiani dalle diverse regioni, del nord del centro del sud uniti da un’ unica speranza da un unico anelito». «Mi conforta il fatto – ha aggiunto il ministro – che proprio domani a Bergamo, una città del nord dove si svolge il raduno degli alpini, le bandiere tricolori adornino tutti i balconi tutte le finestre delle vie del centro spontaneamente esposte dai cittadini bergamaschi. E mi conforta ancora di più che già da quest’anno, il 27 giugno, il sindaco leghista della città di Verona abbia voluto fortemente che all’arena si tenesse il concerto di tutte le bande militari in onore del 150mo anniversario della nascita dello Stato Italiano» . «È questo lo spirito giusto – ha concluso La Russa -. Ovvio che non ci sarà l’obbligo per tutti di essere presente a tutte le cerimonie ma vi è l’obbligo morale di tutte le istituzioni di ricordare degnamente l’occasione fondante della nostra identità».

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