Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un automobilista che pone all’attenzione il problema del parcheggio selvaggio in viale Vittorio Emanuele all’altezza della galleria Conca d’oro durante l’entrata e l’uscita 
dei bambini da scuola.
Egregio direttore,
sono passati tre anni dal caso scoppiato dopo le multe date alle parcheggiatrici selvagge davanti alla scuola Montessori, in viale Vittorio Emanuele. Non è cambiato niente. Sarà forse perché i figli delle automobiliste multate dai vigili stanno frequentando le scuole medie, fatto sta che la buona educazione non è stata tramandata alle mamme dei nuovi alunni.
Sfortuna vuole che tutte le sante mattine debba passare sotto la galleria conca d’oro per andare al lavoro, proprio intorno alle otto, nel pieno del caos scolastico. Immancabilmente quando sbuco in viale Vittorio Veneto mi trovo davanti un budello dal quale è difficile uscire. Colpa, inutile dirlo, delle mamme che scarrozzano a scuola i loro figli. I pullman cercano inutilmente di andare verso Città Alta e le auto in coda sono costrette a sorpassi alla Fernando Alonso. Tutto in attesa che le mammine tornino dalla classe e magari finiscano anche la loro sigarettina con "ciacolata" (e qui si parla di mezz’ora).
La lezione impartita dai vigili qualche anno fa allora non è servita. Tutti fanno quel che vogliono e il traffico rimane bloccato. Senza contare poi la rabbia che mi sale quando mi tocca vedere tre o quattro solerti agenti piazzati in Porta Nuova a regolare il traffico o a fermare i motorini (per controllare non si sa bene cosa visto che poi ripartono tutti senza problemi). Inizino a controllare dove il problema c’è davvero e non dove invece il traffico scorre regolare. Il mio è un appello rivolto alla polizia locale: non bisogna prendere la situazione alla leggera, perché quello è uno svincolo fondamentale del traffico cittadino. Sarebbe opportuno predisporre controlli più ferrei in viale Vittorio Veneto (ogni tanto il vigile c’è, non sempre però) perché è proprio lì che si viene a creare il caos mattutino. Se poi il Comune ha paura della reazione delle agguerrite mamme, come tre anni fa, è un altro discorso.
Saluti
Giuseppe Cagnoli
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