Umberto Bossi iinterviene con parole pesanti in una campagna elettorale per le regionali tutta interna all’alleanza di centrodestra. E parla della Lombardia, invitando gli elettori a votare “Lega”. Un messaggio per gli alleati del Pdl, in una campagna elettorale che sembra giocata tra fratelli-coltelli. “Ne abbiamo piene le scatole di una regione che non riesce a decollare – ha dichiarato Bossi a Vigevano, durante un comizio, a pochi passi dall’abitazione della madre -. Una croce sul guerriero sulla scheda elettorale vuol dire un voto perché finalmente in Lombardia il Consiglio metta le ali. Ne abbiamo piene le scatole”.
Il leader maximo leghista ha quindi rincarato: “La Lombardia è in crisi, manca lavoro. Insomma, è tempo di cambiare, adesso la Regione è senza un progetto. Venite a far politica nella Lega, non andate negli altri partiti dove si scannano. Ci sono partiti dove se non gli dai la poltrona si sparano”. Anche questi riferimenti all’alleato più forte? Forse. Anche se il Senatur è tornato sulla fedeltà all’alleato: “Non c’è una partita con il Pdl. Anche se diventiamo noi il primo partito saremo seri e non inizieremo a ricattare nessuno”.
Non ci sarà partita con il Pdl, forse, ma tutte le provocazioni e le bordate del Senatur sembravano guardare all’alleato, incluso il riferimento nemmeno troppo casuale all’ex assessore della Giunta Formigoni Gianni Prosperini, il “giustiziere” degli immigrati colto dalla magistratura con le mani nel sacco: “Io sono un segretario molto cattivo. Da noi chi viene preso a rubacchiare viene mandato subito via. Certe cose nella Lega non succedono perché io conosco tutti e chi sgarra viene cacciato”.
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