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Pedrengo

Al lavoro l’assessorato alle attività produttive

Il Comune ha deciso di occuparsi direttamente dei problemi economici, cercando di favorire l'incontro tra domanda e offerta di servizi.

Stop con la precarietà occupazionale. Nessuno sconto alla crisi economica. Per non essere sempre in balia delle congiunture economiche, fluttuanti ed ondivaghe, è meglio intervenire direttamente nel cuore del problema e gestire dal di dentro la crisi economica in atto, magari ricercando nuove forme di controllo della realtà occupazionale presente sul proprio territorio. E’ quanto ha in animo di fare l’amministrazione comunale di Pedrengo che, mediante l’istituzione di uno specifico assessorato alle attività produttive, intende monitorare e gestire in maniera sistematica uno dei settori più determinanti e qualitativi del tessuto socio-economico del paese.
"E’ un assessorato che è nato da poco – precisa il neo-assessore alle attività produttive Luigi Beretta –  In precedenza non si era  pensato di istituire un assessorato specifico, nonostante la realtà produttiva di Pedrengo sia forte e variegata, tale da coinvolgere molti addetti. In questi mesi, la priorità è stata ed è quella di farsi conoscere e creare i presupposti per essere il punto di incontro tra la domanda e l’offerta di servizi. Il Comune, infatti, deve tornare ad essere il punto di riferimento dello sviluppo locale, creando simbiosi di intenti per fare sistema. L’assessorato deve poi farsi carico dei servizi non più dilazionabili per le industrie, l’artigianato e il commercio, individuati in un costruttivo confronto con le categorie direttamente interessate ed il contributo della commissione specifica".
"La nascita del nuovo assessorato è una sfida – continua Beretta – Gli obiettivi sono quelli di rafforzare nel territorio le infrastrutture ed i servizi in grado di attirare investimenti privati, dare pari opportunità alle piccole e medie imprese, qualificare il nostro distretto industriale favorendo progetti su innovazione e ricerca, senza dimenticare la salvaguardia dell’esistente, e cioè le imprese che negli ultimi anni stanno perdendo competitività ed i posti di lavoro a rischio, a causa della crisi economica. Per far questo abbiamo bisogno dell’apporto e della collaborazione di tutti gli attori dello sviluppo: dall’amministrazione comunale alle imprese, ai sindacati, alle associazioni di categoria alle agenzie del territorio che sostengono le precarietà occupazionale, come la Caritas Diocesana. La parola d’ordine è coesione sociale, in un equilibrio fra sviluppo economico e sostenibilità occupazionale nella sussidiarietà".
In particolare, a breve, verranno attivati contatti con i Comuni limitrofi per istituire un "tavolo tecnico", per discutere sulle problematiche del lavoro dei nostri territori ed affrontare assieme le priorità operativa in ciascun settore e in ogni ambito territoriale: dalla gestione delle emergenze alla programmazione dello sviluppo.

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