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Carnevali, pd

“Casa delle donne: una triste inaugurazione”

Cinque anni per realizzare una struttura per donne in difficolta: l’inaugurazione indetta solo dal Sindaco e dall’assessore Saltarelli è stata dimessa, quasi senz’anima.

Martedì 9 marzo a mezzogiorno a Bergamo si è tenuta l’inaugurazione della nuova struttura di accoglienza femminile chiamata Mater (dedicata a Madre Teresa di Calcutta). Un’attesa lunga ed in parte sofferta. Il progetto, presentato nel 2005 in Regione Lombardia aveva avuto il merito di primo progetto classificato al quale era stato riconosciuto un finanziamento di oltre 900.000 € , per un intervento di 2,3 milioni di €.
Ma, tra le insidie delle gare di appalto purtroppo accadono inadempienze e contenziosi che ritardano la realizzazione dell’opera pubblica. Questa è la ragione per cui ci sono voluti quasi 5 anni per dotare la città di un luogo ed un progetto dedicato alle donne sole o con figli, lavoratrici o disoccupate, italiane o straniere che a causa dei motivi più diversi sono in condizione di difficoltà e di un bisogno abitativo.
Se la città può “vantare” quest’intervento lo dobbiamo ad un team di lavoro: dai funzionari dell’assessorato ai Lavori pubblici , ai colleghi dell’edilizia che contribuirono alla presentazione del bando e dell’assessorato alle Politiche sociali per la stesura delle finalità sociali dell’intero del programma, alla Provincia e numerosi Enti del privato sociale: Comunità Ruah, Caritas, Nap, e l’associazione Aiuto Donna. Ognuno dei partecipanti, amministratori, funzionari e rappresentanti del no protif ha messo “un mattone” per la costruzione e realizzazione di questa “nuova e splendida casa” dedicata alle donne, con 35 posti di accoglienza.
Una “casa” tanto desiderata dal Consiglio delle donne, dalla Consulta per le politiche familiari e dalle moltissime associazioni che le compongono.
Oggi, l’inaugurazione indetta solo dal Sindaco e dall’assessore ai Lavori Pubblici Prof Saltarelli, gli unici presenti come amministratori , è stata dimessa , triste quasi senz’anima.
L’anima è rappresentata dal progetto sociale, educativo e di accompagnamento, dalla rete che vorrà collaborare e sostenere un’iniziativa tanto pregevole quanto impegnativa e faticosa. Don A. Mascheretti , parroco di Boccaleone, nelle sue brevi parole ha colto nel segno la dimensione progettuale. L’inaugurazione di oggi, hanno spiegato, era per i “muri”, per l’opera edilizia. Successivamente sarà messo a punto il modello e l’organizzazione gestionale. All’assessore Callioni, al gruppo di progetto, a tutti coloro che intendono collaborare a questa sfida, voglio esprimere la mia solidarietà ed il mio sostegno. Per fare “il cantiere” di cui sentiamo parlare con enfasi in questi giorni serve l’anima e il riconoscimento del lavoro e dell’impegno di tutti . NON solo di uno!
Elena Carnevali
capogruppo PD Consiglio comunale

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