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Lo sfogo

“Perchè in questa città governano sempre gli stessi?”

Una lettrice scrive per lamentare che a Bergamo manca un ricambio generazionale, in politica ma non solo. "Serve aria nuova. I vecchi sono utili per dare i consigli dietro le quinte".

Caro Direttore,
il Pd avrebbe contattato Prodi per chiedergli di accettare la candidatura a sindaco di Bologna.
Prodi ha 70 anni. Meno male che Bersani deve innovare!
Il nostro presidente del consiglio ne ha 73.
Ho letto le possibili candidature dell’Udc bergamasca per le Regionali: Savino Pezzotta, Valerio Bettoni, Battista Bonfanti, Gianantonio Arnoldi…
Ho visto i nomi per il Consiglio camerale: c’è qualcuno che calca le scene da decenni.
E mi sembra che anche il precedente segretario generale, Spinetti, ora in pensione, abbia ricevuto un nuovo incarico. Tanto per cambiare.
Le nostre due principali banche sono presiedute da Cesare Zonca e Emilio Zanetti, entrambi non più in verde età.
L’ho presa forse un po’ larga, caro Zapperi, ma ora arrivo al punto: in questa città, gira e rigira, le poltrone del potere sono occupate sempre dalle stesse persone, in politica come in economia. Chi presiede un consiglio di amministrazione, si trova poi come membro in un altro consiglio. E la giostra continua.
I giovani difficilmente riescono ad entrare nel salotto buono di Bergamo (con l’eccezione del nuovo rettore, Stefano Paleari: ma mi piacerebbe sapere da chi è sponsorizzato…) e quando riescono a fare breccia, ciò è dovuto al fatto che sono figli di, nipoti di, ecc.ecc.
Non ci si rende conto che tutto questo paralizza lo sviluppo della città e delle coscienze, o forse se ne è ben consci, ma la bramosia per il potere è troppo forte.
E non si muove foglia senza che i soliti noti non vogliano.
Il ricambio manca e riguarda tutti i settori, dall’industria al commercio, dall’aeroporto alla politica (nessun partito o movimento esclusi, salvo l’eccezione di Maurizio Martina e Daniele Belotti), dalle banche ai sindacati (nonostante i tre segretari principali siano stati nominati non molto tempo fa, per gli ex una poltrona si trova sempre, in qualche consorzio, associazione, fondazione, ecc.).
Che cosa ci vuole per spazzare via un paio di vecchie generazioni, aprire le finestre e fare entrare aria nuova?
Non me ne vogliano i grandi vecchi. I loro consigli possono sempre tornare buoni.
Ma fuori dalla stanza dei bottoni.
Bergamo ha bisogno di forze nuove e vitali. 
Con viva cordialità.

Patrizia Nervi
P.s.: ha notato la “folta” presenza femminile nelle cariche?

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