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Tagli ai contributi per l’editoria a rischio testate e posti di lavoro

Lo prevede la Finanziaria. A farne le spese saranno soprattutto le testate di partito. A rischio sono «l'Avvenire», «Il Secolo d’Italia», «l’Unità» e «il manifesto»; e testate più giovani come «Europa» e «La Padania », e anche decine di piccole tv, cooperative espressioni del terzo settore

La Finanziaria taglerà i fondi per l'editoria, la Fnsi (federazione nazionale della stampa italiana) protestaLa Finanziaria taglia i contributi per l’Editoria. A farne le spese , secondo la Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana, il sindacato unico dei giornalisti), saranno soprattutto le testate di partito a farne le spese. Sul punto il sindacato ha già annunciato battaglia per evitare la «cancellazione » del diritto soggettivo dei giornali di idee, di cooperative e di partito a percepire dal 2010 i contributi «diretti» previsti dallo Stato. La misura riguarderebbe testate storiche e importanti come: «Avvenire», «Il Secolo d’Italia», «l’Unità» e «il manifesto»; e testate più giovani come «Europa» e «La Padania », e anche decine di piccole tv, cooperative espressioni del terzo settore.
La Fnsi ha denunciato, in una nota, che «con un colpo di mano il governo e la maggioranza hanno improvvisamente cancellato il ‘diritto soggettivo’ dei giornali di idee, di cooperative e di partito a percepire dal 2010 i contributi ‘diretti’ previsti dallo Stato contraddicendo impegni assunti dal Parlamento e dallo stesso Governo». «Si tratta di una scelta molto grave — ha accusato il sindacato dei giornalisti — che mette a repentaglio la possibilità stessa per un centinaio di testate dei più diversi orientamenti politici e culturali di continuare a offrire informazione e dibattito di idee. Così molti posti di lavoro saranno a rischio e le aziende avranno la reale difficoltà ad approvare i bilanci per il prossimo anno».
Il pericolo di perdere circa 2 mila posti di lavoro giornalistico e di altrettanti poligrafici. Dalla Fnsi e dal coordinamento dei comitati di redazione delle testate coinvolte è quindi arrivato un «appello al Parlamento perché intervenga per bloccare questa operazione che mette a rischio il pluralismo dell’informazione nel nostro paese». E’ stata poi indetta una conferenza stampa per domani alla Camera. Con la Federazione e i Comitati di redazione anche l’Associazione Articolo 21 guidata da Giuseppe Giulietti e Vincenzo Vita, senatore del Pd.

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