Formalmente sono iscritti nei registri dell’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) ma, di
fatto, potrebbero aver mantenuto in Italia i propri interessi familiari ed economici. Per questo l’Agenzia delle Entrate della Lombardia sta valutando la posizione di 4.243 soggetti che risultano residenti nei "paradisi fiscali".
Carlo Palumbo, direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate, ha spiegato infatti che "il fenomeno è piuttosto rilevante in Lombardia, dove si concentra circa il 15% dei 29.153 italiani iscritti all’Aire. Le attività investigative – ha proseguito – sono state disposte per la presenza di significativi indizi che fanno presumere in Italia il vero centro delle attività del cittadino".
E in questa Lommbardai "esterofila" (diciamo così) anche Bergamo fa la sua parte con 321 cittadini residenti nei paradisi fiscali. Bergamo è quarta dopo Milano (1.993), Monza e Brianza, (481), Varese (415), ma davanti a Brescia (300).
Fra le mete privilegiate dai lombardi il Principato di Monaco, con 942 cittadini, l’Uruguay, 612, e l’Ecuador, 477.
Diversi gli elementi che portano il fisco a presumere la reale permanenza in Italia del soggetto. I più comuni sono: contratti di locazione o possesso di fabbricati, capannoni commerciali ed aziende; contratti di erogazione di energia elettrica, acqua e gas; movimenti di capitali da e verso l’Italia; mantenimento di una partita Iva aperta.
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