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Il caso

L’Aler punta i piedi a Bergamo: “Il teleriscaldamento non conviene”

A Grumello 250 famiglie aspettano il nuovo allacciamento. Ma l'azienda pubblica: "Costi simili a quelli del gas e poi si entrerebbe in regime di monopolio di A2A. Ci facciano buone offerte"

“E perché dovremmo allacciarci al teleriscaldamento?” Lo dicesse un privato, passi. Ma quando lo dice un’azienda pubblica che a Bergamo dà case in affitto moderato a migliaia di persone, la cosa cambia, e non di poco. L’Aler sostiene che il teleriscaldamento non è sempre conveniente e che attualmente A2A propone tariffe più o meno uguali a quelle di chi fornisce metano. Per di più, secondo l’azienda regionale delle case, “una volta passati al teleriscaldamento si resta vincolati per sempre ad A2A, in regime di monopolio, e questo non è il massimo in una fase in cui il mercato del gas è ormai libero e concorrenziale”. Problema non da poco.
La presa di posizione dell’Aler arriva dopo le lamentele di diversi cittadini di Grumello del Piano. Circa 250 famiglie protestano perché tutte le case del quartiere, tranne le loro (ovvero quelle Aler), sono allacciate al teleriscaldamento. Eppure i tubi di A2A arrivano fuori dalle caldaie. Manca giusto l’allacciamento, ovvero la conversione dell’impianto per il teleriscaldamento. La protesta è stata colta dall’ex assessore alle Politiche sociali e capogruppo del Pd Elena Carnevali, che ha messo tutto nero su bianco in un ordine del giorno invitando l’Amministrazione comunale a far pressione sull’Aler per trovare una soluzione. E’ dall’ottobre del 2008 che tutte le case di Grumello del Piano, tranne le abitazioni dell’azienda pubblica, usufruiscono del teleriscaldamento.
Ma la presa di posizione del direttore Aler Bruno Marzìa sul tema è piuttosto pesante: “Mi spiego subito. I prezzi del teleriscaldamento equivalgono assolutamente ai prezzi di fornitura del gas. Se oggi, o in un prossimo futuro, ci si lega al teleriscaldamento si resta vincolati a quell’impianto, in regime di monopolio di A2A. Quindi l’allacciamento al teleriscaldamento da parte di Aler non è assolutamente scontato: nel momento in cui A2A, ad esempio, dovesse garantirci un risparmio del 10-15% circa rispetto ai prezzi medi del gas sul mercato libero allora accetteremmo. Ma mi si dovrà garantire che in futuro la convenienza ci sarà sempre”.
Difficile prevedere i prezzi del futuro, di sicuro, ma la presa di posizione, di un’azienda pubblica, resta piuttosto forte, e sembra non considerare la convenienza del teleriscaldamento in termini di impatto ambientale: “Lo sappiamo, inquina meno – dice Marzia -. Ma è anche una questione di prezzi”. Un consulente dello stesso Marzia aggiunge: “Con il teleriscaldamento le caldaie scompaiono, nel senso che viene installato un semplice scambiatore. Se l’Aler ha comprato caldaie nuove nel 2002 cosa deve fare ora? Buttarle? Qual è l’offerta di A2A per queste sostituzioni?”.
Giusto in questi giorni è in corso un confronto tra Aler e A2a. Si tratta sui prezzi e sulle singole offerte per tutte le variabili che riguardano il teleriscaldamento. “E intanto a Grumello è più di un anno che vediamo i vicini che si riscaldano con il nuovo sistema – dice un residente di via Giovanelli -. Noi invece stiamo a guardare i tubi di A2A che arrivano fuori dalle nostre caldaie”.
L’assessore all’Edilizia Tommaso D’Aloia è al corrente del problema: “Mi riservo di leggere l’ordine del giorno presentato da Elena Carnevali – commenta -. Siamo a conoscenza di quanto sta accadendo. L’intenzione è di risolvere il problema dialogando con l’Aler, con la quale c’è sempre stata una stretta collaborazione".

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