C’è grande confusione intorno all’influenza A e al vaccino. Una parte di medici e specialisti raccomanda di effettuare il vaccino, mentre circa l’80% degli infermieri e il 44% dei medici lo rifiuta. "Questo è un virus mediatico – ha affermato Alberto Ugazio, presidente della Commissione vaccini Società italiana pediatria ai microfoni di CnrMedia -. Non discuto il fatto che ci si trovi di fronte a una pandemia e che questa provochi vittime ma l’esposizione sui mass media è ingiustificata".
Ugazio ha ricordato "che l’influenza stagionale provoca un numero di morti dieci volte superiore. Tra i bambini, l’influenza causa ogni anno decine di decessi che però non fanno notizia". Secondo Francesco Le Foche, infettivologo e responsabile del day hospital di Malattie infettive del policlinico Umberto I di Roma, "vaccinarsi contro l’H1N1 è indispensabile per le categorie a rischio e per chi vive e accudisce bambini piccolissimi da sei mesi in giù, che non possono essere vaccinati".
Intanto, da lunedì 9 novembre il vaccino è disponibile in tutte le Regioni, ma solo per le persone previste dal protocollo studiato a livello internazionale: malati cronici e pazienti a rischio. Fazio ha assicurato che a partire da dicembre potrà esser fatto su tutti i bambini.
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