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Il caso

Telecamera smaschera educatrice video

La donna, 29 anni, di Almenno San Salvatore, ?? agli arresti domiciliari dopo che per due volte ?? stata ripresa in atteggiamenti violenti nei confronti di un bimbo di 9 anni. Il sindaco: "Fatti incredibili".

Le telecamere hanno sorpreso un’educatrice 29enne mentre maltrattava un bimbo di nove anni affetto da una grave malformazione genetica, incapace di muoversi e parlare, e dunque anche impossibilitato a riferire a papà e mamma i maltrattamenti subiti. Ad accorgersi dell’episodio sono stati gli stessi genitori, che per caso hanno visionato i filmati della videosorveglianza di casa, installata proprio per controllare il bambino e lasciata inavvertitamente accesa anche durante la presenza dell’educatrice.
La 29enne, che lavora per una cooperativa, era incaricata di assistere il piccolo quando i genitori non c’erano. Un ruolo che la ragazza ricopriva da alcune settimane. I due si fidavano di lei che invece, si è scoperto dalle immagini, schiaffeggiava e malmenava il loro figlio quando si trovava sola con lui. Il bambino piangeva e lei lo colpiva. Un comportamento grave e incomprensibile, specie per una persona che dovrebbe avere nelle sue corde pazienza e disponibilità. I fatti si riferiscono a una decina di giorni fa e si sono verificati in un paese vicino a Bergamo. Immediata la denuncia ai carabinieri di Zogno, che hanno iniziato a indagare sulla vicenda e hanno collocato nella stanza del bambino un’altra telecamera, questa volta nascosta, per tre giorni. 
Anche i nuovi filmati hanno testimoniato le violenze ai danni del piccolo indifeso. A quel punto, viste le prove portate dai carabinieri, il pm Mancusi, titolare dell’inchiesta, ha chiesto al gip Giovanni Petillo la custodia cautelare in carcere per l’educatrice, residente ad Almenno San Salvatore. Il gip ha però optato per gli arresti domiciliari, ordinanza che è stata notificata sabato alla ragazza.
L’educatrice appartiene a una cooperativa che da anni offre sostegno ai disabili della zona e alle loro famiglie, fondata anche con la collaborazione di comuni e parrocchie: sulla vicenda i responsabili dell’associazione no profit tengono le bocche cucite, l’imbarazzo è evidente. No comment anche del sindaco del paese, che si limita a una frase secca: "Sono fatti incredibili, non posso e non voglio aggiungere altro".

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