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L'iniziativa

Pregare ai tempi di Facebook “Divento fan del Signore”

Per la scuola di preghiera 2009-2010 Monsignor Scalabrini si affida a una provocazione: "Il vero Libro dei volti ?? la Scrittura: solo Dio pu?? aiutarci a tracciare il nostro vero profilo". L'idea ha suscitato qualche mugugno in Curia, ma ?? piaciuta a Beschi: "Il vescovo ne ?? entusiasta".

Il linguaggio di Facebook per comunicare un messaggio antico come il mondo, quello della parola di Dio. Quest’anno la scuola di preghiera del Seminario si baserà su un’idea che suona come rivoluzionaria nell’ultraconservatore ambiente religioso orobico. Concetti come inserire un profilo, richiedere amicizia e diventare fan saranno presi a prestito da Monsignor Patrizio Rota Scalabrini per avvicinare alle Sacre Scritture centinaia di giovani. “L’intuzione non è mia – spiega il Monsignore – ma dei nostri seminaristi, che usano Facebook e conoscono il linguaggio dei loro coetanei. Tutto è nato da uno scherzo: a mia insaputa mi hanno intitolato un fans club sul social network. Io non l’ho mai visto, ma mi sono detto: perché non provare con un’analogia tra Facebook e il vero Libro dei volti, ovvero la Scrittura?”
Un parallelo audace, che ha provocato qualche mugugno negli austeri corridoi della Curia ma ha suscitato l’entusiasmo di colui che conta più di tutti, il vescovo Francesco Beschi, 58enne di fede profonda ma anche di larghe vedute, come il suo coetaneo Scalabrini. “A lui l’idea, chiamiamola pure una provocazione, è piaciuta subito: è abituato a lavorare con i giovani, sarà presente a tutti gli incontri. Leggendo le Scritture emergono le facce dei profeti e del Signore, ma anche e soprattutto di chi legge. Anzi, Dio ci aiuta a scoprire il nostro vero volto e a creare – per dirla con il linguaggio di Facebook – il nostro profilo”. Per nostro Signore, precisa Monsignor Scalabrini, non è certamente una novità. “Nel libro di Geremia si legge che il profeta non si sentiva in grado di parlare e comunicare con la gente. Ma Dio gli spiega che non è così, e lo aiuta a comprendere le sue qualità. Insomma sì, gli traccia il profilo…”.
Il concetto stesso di mettersi online, spiega Scalabrini, è del resto molto biblico. “Significa stare in comunicazione, accettare l’incontro. E come su Facebook, connettersi con Dio e con gli altri può rivelarsi una scoperta inattesa, in cui escono lati misteriosi e magari inaspettati”.
La scuola di preghiera si terrà nella chiesa ipogea del seminario e godrà anche di una scenografia in tema: volti in formato gigante e un grande punto interrogativo, simbolo che accomuna lo spirito di Facebook e del percorso che inizierà il 16 ottobre: l’ansia di sapere qualcosa degli altri, ma soprattutto di se stessi. La scuola terminerà il 14 maggio 2010, con l’incontro intitolato non a caso “Divento fan”. “In quel periodo alcuni seminaristi intraprenderanno il cammino sacerdotale – conclude Scalabrini – Si può considerare il compimento di un percorso lungo otto mesi”. Per saperne di più, basterà spegnere il computer e incamminarsi verso il Seminario.
 

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