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Marcegaglia

“Parti sociali e governo insieme contro la crisi”

''Lavorare nella gestione dell'emergenza della crisi''. E' il messaggio che la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, lancia al governo da Bergamo in vista dell'incontro di oggi sulla finanziaria.

”Lavorare nella gestione dell’emergenza della crisi”. E’ il messaggio che la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia (nella foto Sparaco insieme a Carlo Mazzoleni), lancia al governo da Bergamo in vista dell’incontro di oggi, lunedì 21 settembre, sulla finanziaria. Confindustria, ha spiegato la Marcegaglia a margine dell’assemblea dell’Unione degli industriali di Bergamo, chiede in particolare ”attenzione agli ammortizzatori sociali, alla decontribuzione dei salari e a un’ulteriore detassazione del secondo livello. E chiediamo – ha puntualizzato la Marcegaglia – che vengano applicate le leggi che sono state decise: il credito di impresa per la ricerca non puo’ essere bloccato e il credito di imposta per il sud deve andare avanti”.
In una prospettiva di lungo termine, ha chiarito la Marcegaglia, ”chiederemo che si ritorni a parlare di riforme: bisogna andare avanti con quelle sulla burocrazia, sulla scuola e bisogna fare investimenti in infrastrutture visto che sono stati stanziati dei soldi ma sono ancora pochi i cantieri aperti”.
”Siamo consapevoli – ha concluso la Marcegaglia – che l’Italia ha un problema di debito pubblico, intanto però spendiamo i soldi già messi a disposizione ma bloccati per veti e burocrazia”. E ancora: ”Siamo contro le crociate alle banche però riscontriamo ancora una significativa percentuale di imprese, soprattutto piccole, che hanno una oggettiva difficoltà di accesso al credito e questo è un problema che va affrontato e risolto”. E la leader di Confindustria parla proprio della situazioen orobica: "Il 20 per cento delle imprese bergamasche ha problemi di accesso al credito, e sono proprio quelle piccole, quelle più bisognose di sostegno". Certo, però, ha proseguito nell’intervento al centro congressi, riprendendo il discorso avviato dalla tavola rotonda centrata sulle banche "è vero che è necessaria una aggregazione, che piccolo è bello ma non sempre e se vogliamo non solo superare la crisi ma essere pronti a cogliere la ripresa, allora è necessaria l’operazione di aggregazione. So quanto è difficile, ho assistito in prima persona a situazioni bloccate all’ultimo minuto prima della firma perché il titolare di una piccola ditta non se la sentiva di far diventare la propria azienda una parte di una più grande, ma si deve ragionare in questa direzione".   
 

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