”Ho provato fastidio. Una cosa indegna, che offende la dignita’ umana, un gesto incivile. Faccio fatica a definirlo. Gente che non ha spessore umano”. Cosi’ Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso dalla mafia, commenta in esclusiva all’agenzia radiofonica Econews, la rimozione della targa dedicata al fratello. ” Nella scelta del sindaco di Ponteranica leggo solo razzismo, io gli dico ‘caro sindaco lei non ha rispetto della dignita’ umana, questo e’ un gesto incivile’. E’ ancora piu’ vergognoso che oggi quella biblioteca non sia intitolata a nessuno”, aggiunge.
”Al piu’ presto faremo una iniziativa. A parole si dice che si vuole combattere la mafia, ma da questi fatti si capisce che di chi ha combattuto la mafia non ci frega nulla. Era addirittura intervenuto pure il prefetto, revocando la prima delibera. E allora il sindaco che ha fatto? Ha rimosso la targa senza dedicarla a nessuno. Io non conosco il prelato a cui sara’ dedicata la biblioteca ma a lui si poteva dedicare un’altra strada. E’ lo stesso sistema che usiamo quando mi chiedono di intitolare una piazza a Peppino Impastato, io chiedo se e’ dedicata gia’ a qualcuno”. Peppino, aggiunge, ”in parte e’ entrato e in parte no nel patrimonio condiviso. Dovrebbe essere scontato e nessuno dovrebbe discutere la scelta di dedicare una biblioteca a Peppino Impastato”.
E poi una provocazione: ” Siamo pronti a leggere il curriculum del prelato – conclude- per fare una battaglia a Cinisi e dedicargli una strada nel nostro paese. Noi non scendiamo ai loro livelli”.
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