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Lettera

Cortesi, Arci: “E’ volontà politica vendicativa”

"Quella dell'amministrazione è una volontà politica che non è coerente con quanto viene espresso dalla stessa maggioranza a livello nazionale: priorità alla lotta alle mafie".

Caro direttore,

probabilmente sono prevenuto e dunque non mi ha sorpreso la volontà del sindaco di Ponteranica di togliere l’intestazione della Biblioteca a Peppino Impastato. Come presidente dell’Arci ho scritto da subito (purtroppo senza esito) al signor Aldegani chiedendo, a lui e a tutta la maggioranza, un ripensamento e di intitolare altro luogo a padre Baggi. Tutti sappiamo che ogni comune ha infatti luoghi e vie da intitolare senza bisogno di cancellare una intitolazione appena fatta se non per una mera volontà politica "vendicativa". Lo dimostra anche il virgolettato del sindaco nel vostro articolo: "So che stanno (le minoranze in consiglio comunale n.d.a.) ancora smaltendo la pappina elettorale, ma noi manteniamo le promesse". Una volontà politica che non è coerente con quanto viene espresso dalla stessa maggioranza a livello nazionale: priorità alla lotta alle mafie. Una volontà che non indaga il valore e l’insegnamento che queste persone, (come Impastato, Falcone, Borsellino, le scorte ecc. che hanno sacrificato la loro vita per la giustizia) hanno dato ma il loro orientamento politico: siccome Impastato era di estrema sinistra noi non vogliamo ricordarlo. Non c’è stata la volontà di riflettere, ma solo quella di disconoscere.
Dico questo perchè, se ci fosse stata una diponibilità a riflettere e a discutere, il sindaco (e la sua maggioranza) avrebbero potuto proporre soluzioni che, magari lasciando ad alcuni lo stesso un pò di amaro in bocca, non avrebbero cancellato completamente una scelta che in primo luogo è la voglia di unire contro le mafie e le ingiustizie. Il sindaco avrebbe potuto proprre ad esempio che l’intitolare la biblioteca al solo Impastato era riduttivo ed allora perchè non intitolare la biblioteca a tutte le vittime delle mafie dedicando poi ogni sala della stessa biblioteca, delle scuole, e gli alberi dei parchi di Ponteranica ad ognuna delle vittime partendo da Impastato e passando per l’ex sindaco di Palermo Notarbolo (ucciso nel 1893), dal maestro socialista Panepinto alla guardia giurata Comajanni, dal comunista La Torre al democristiano Mattarella non dimenticando gli uomini delle scorte.
Cordiali saluti

Massimo Cortesi
 

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