• Abbonati
L'intervista

La voce di Simona, la tromba di Bosso: Trescore si veste di jazz

Domenica sera 23 agosto, alla festa della birra di Trescore, affascinante miscela musicale con l'esibizione di Simona Molinari e Fabrizio Bosso. Dietro le quinte del palco di Trescore, i due si offrono ai microfoni con l???aria di essere due amici in vacanza.

Domenica sera 23 agosto, la festa della birra di Trescore si è tinta di jazz, con la presenza sul palco di due ex enfant prodige della musica italiana. Sì, perché Simona Molinari ha iniziato a cantare a 7 anni, mentre Fabrizio Bosso, a 5, ha mosso i primi soffi nella tromba. La prima, reduce da un terzo posto a ‘Sanremo giovani’ e con un discreto curriculum teatrale, si è presentata “ormai” ventiseienne, dominando la scena con rara personalità;  il secondo, con 10 anni in più e una fama divenuta ormai internazionale, ha trascinato a Trescore un gran numero di appassionati che solitamente incontriamo solo nei Jazz Club.
Ne è scaturita una splendida miscela di jazz swing e bossa che ha prodotto un progressivo avvicinamento al palco anche da parte dei più affezionati allo stand della birra, concedendo così una tregua al gran lavoro dei volontari dietro il bancone. Lo spettacolo si è aperto con qualche standard jazz ad esaltare la raffinatezza e il perfetto tecnicismo di Bosso, nonché le buone capacità interpretative della Molinari, è continuato con una carrellata dei pezzi di quest’ultima tratti dall’album contenente ‘Egocentrica’, il pezzo premiato a Sanremo, e si è concluso con un medley emozionante a rendere omaggio alla signora della musica italiana, Ornella Vanoni, con cui Simona ha avuto l’occasione di duettare proprio sul palco dell’Ariston.
Dietro le quinte del palco di Trescore, i due si offrono ai microfoni con l’aria di essere due amici in vacanza.

Fabrizio Bosso, sabato sera hai suonato nell’Anfiteatro di Roccella Ionica, prima di prendere il volo per la festa della birra a Trescore. Questa duttilità è un requisito del musicista jazz di oggi?

Non tanto, lo faccio perché queste sono le date fissate da tempo, ma soprattutto perché mi diverto, cerco di andare verso gli artisti che mi incuriosiscono e con cui poi collaboro. Stasera è la sera di Simona e io sono felice di essere stato chiamato dal loro produttore e musicista Carlo Varello. Ho già suonato con Cammariere e con Nicola Conte, seguo molto un certo tipo di cantautorato.

In passato hai anche suonato con il chitarrista brasiliano Irio De Paula e recentemente è uscito un omaggio a Miles Davis in chiave elettronica. Sei interessato anche alla fusione di stili e alle recenti deviazioni del jazz verso nuove sonorità appunto elettroniche?
Non so dove sta andando il jazz, a volte so dove sto andando io. Con De Paula c’è stata una forte collaborazione anche perché mi piace la musica brasiliana e quando sto in macchina nei miei spostamenti, l’unico momento in cui ascolto musica, ascolto proprio quello o i nuovi emergenti del  jazz, per sapere cosa c’è in giro. L’elettronica mi interessa solo se scopro di poter creare un’empatia con i musicisti che sono con me sul palco.

Simona Molinari, hai cantato nel mega concerto organizzato dalla Pausini a favore delle vittime del terremoto d’Abruzzo. Per te che sei nata proprio all’Aquila è stata un’emozione particolare?
Sì, davanti a 55 mila spettatori sarebbe emozionante per chiunque, e poi sì, era per la gente del mio paese d’origine e per me è stato un evento toccante. In quell’occasione ho cantato il mio pezzo ‘Nell’aria’, dedicandolo alle vittime del terremoto, e stasera farò lo stesso, ma  stasera sarà un altro tipo di emozione visto che oltre alla mia band ad accompagnarmi sul palco avrò Fabrizio e la sua tromba.

Quindi che valore ha per la tua crescita artistica lavorare con gente del calibro di Stefano di Battista, il sassofonista che già hai avuto vicino, e di Fabrizio Bosso?
Anche se sono cantante e compositrice dei miei pezzi, stare con dei veterani del jazz, gente che ha suonato anche con Charlie Haden, mi aiuta a misurarmi con le mie potenzialità da vocalist jazz. Lo studio della mia voce spero possa intraprendere sempre strade nuove.

Ragazzi, come vi immaginate Fabrizio Bosso che canta a Sanremo, accompagnato dalla tromba di Simona Molinari?
Risponde Fabrizio. Oddio, Sanremo è molto lontana per me, non ho mai cantato in vita mia, a parte a volte con gli amici e lì il requisito era essere ubriaco!
 
Per i prossimi appuntamenti musicali alla feste della birra di Trescore che si concluderà il 30 agosto, tra gli appuntamenti da non perdere da segnalare ovviamente gli Afterhours e ‘Le luci della centrale elettrica’, con quel Vasco Brondi vincitore dell’ultimo Premio Tenco come miglior album d’esordio.
Marcello Masneri
 
Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
ezio bosso
Morto a 48 anni
La malattia spegne Ezio Bosso, ma non la sua musica
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI