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L'assessore foppa pedretti

“Servono meno bancarelle Voglio un centro pi?? elegante”

Nel suo studio al terzo piano di Palazzo Uffici domina un faldone: occupazioni di suolo pubblico. Un elenco interminabile di richieste per i prossimi mesi, che l???assessore alle Attivit?? Produttive Enrica Foppa Pedretti sfoglia senza troppo entusiasmo...

Sulla sua scrivania al terzo piano di Palazzo Uffici domina un faldone: occupazioni di suolo pubblico. Un elenco interminabile di richieste per i prossimi mesi, che l’assessore alle Attività Produttive Enrica Foppa Pedretti sfoglia senza troppo entusiasmo. Quel che le piace, invece, è un messaggio di posta elettronica ricevuto dall’ufficio relazioni con il pubblico in cui i cittadini si lamentano di “bancarelle prive di condizioni igieniche”, di “banchetti che intralciano il passeggio ogni due metri”, di “mercatini troppo spesso privi di senso”. “Capisce? La gente è esasperata e qui non bisogna più esagerare, diamoci una calmata”, ribadisce il neo assessore, candidatasi ed eletta nella lista Tentorio.

Ma lei sa bene che i commercianti, o in particolare le associazioni di commercianti e ludico-culturali, spesso si lamentano dei lacciuoli burocratici che impediscono manifestazioni pubbliche…
Si lamentano, ma vorrei sapere dove sono questi lacci e questi impedimenti. In realtà c’è una grande convenienza per certe bancarelle. A certe manifestazioni in centro bisogna dare una ridimensionata, perchè spesso sono troppo ingombranti. E ciò che serve ai commercianti sono invece controlli sistematici sulle strutture di alcune zone, dove spesso non vengono rispettate le normative igienico-sanitarie, a salvaguardia del consumatore. 

E’ una priorità?
Non lo è, ma dico semplicemente che vorrei solo riordinare certe manifestazioni. Il fatto è che in un anno ci sono più di 1500 richieste di occupazione del suolo pubblico, quasi cinque al giorno. Le aree più rappresentative della città, invece di essere invase da bancarelle che spesso creano concorrenza con i veri esercizi commerciali, dovrebbero essere vissute per quello che sono, con il loro assetto urbanistico stupendo, che deve consentire a tutti un passeggio di grande soddisfazione.

Il centro è “stupendo” soprattutto quando vive, non crede?
Ma certamente, tant’è che voglio puntare decisamente sul Distretto Urbano del commercio, che deve essere valorizzato entro il 2011, secondo il progetto finanziato dalla REgione in cui BErgamo si è classificata al secondo posto. Il Distretto non resti sulla carta. Prendiamo esempio da tanti quartieri non centrali dove i commercianti, davvero meritevoli, si sono già attivati ottenendo dei risultati di rivitalizzazione sorprendenti.

Realizzazione concreta, ovvero?
Una revisione dell’arredo urbano, da unire a scelte oculate in termini urbanistici e di mobilità, e una valorizzazione degli assi commerciali già esistenti, in sinergia con attività culturali. Con tutto il rispetto per chi frequenta i centri commerciali, dico che il nostro vero e storico centro commerciale ce l’abbiamo già, è sul Sentierone e in altri luoghi pregiati della città. Per abbellirlo abbiamo ora a disposizione le risorse della Regione e dei partner del progetto (Camera di Commercio, Ascom e Confesercenti): non sperperiamo le risorse, è una sfida troppo importante.

L’impronta da imprenditrice del nuovo assessore non si può non notare. Del resto ha iniziato a far politica quando scese in campo l’imprenditore-politico per antonomasia, o sbaglio?
Sono stata la fondatrice del primo club di Forza Italia in città, al quale seguirono un’altra cinquantina di club tra Bergamo e provincia. Che entusiasmo: la gente si aggrappava a quella novità, oserei dire, per scacciare l’ipotesi del Pds al governo. Ci fu la fase elettorale in cui lavorammo gomito a gomito con la Lega, distribuivo volantini con Daniele Belotti, e arrivammo all’elezione dei nostri candidati, tra i quali Giorgio Jannone, Gianni Pilo e Livio Caputo (giornalista, ndr).

Ma gli imprenditori alla politica fanno bene?
Ribalto la domanda: ma la politica è aperta a chi non si sente soddisfatto del proprio percorso personale e di vita o è aperta a tutti? Secondo me dovrebbe essere aperta a tutti, anche a chi ha sempre fatto altri mestieri. Il problema non è chi entra in politica, ma chi non vuole uscire dopo aver dimostrato di non essere all’altezza. Un imprenditore, o in generale un uomo della società civile, può fare bene, e sa anche riconoscere con più serenità quando fa male.

Perché uscì da Forza Italia?
Non c’era la volontà di strutturarsi in un partito e non c’è stata per un bel po’ di tempo. Finchè c’è stato da lavorare per le Politiche e le successive Europee l’ho fatto, poi basta.

E 15 anni dopo è arrivata la richiesta di Tentorio…
Una decina di giorni dopo l’investitura di tutto il centrodestra Franco mi ha chiamata. E mi sono fidata di lui. Se la sua scelta è caduta su di me avrà certamente fatto le sue valutazioni. Lo conosco da quando ero una ragazzina e non potevo che fidarmi, per poi dargli il mio contributo. Si comportò benissimo anche da vicesindaco di Veneziani, separando in modo netto la sua attività professionale da quella di amministratore. E’ un uomo di alta levatura morale.

E il suo primo impatto con la macchina comunale com’è stato? Prendere decisioni a palazzo uffici è un po’ diverso dal prenderle in azienda, no?
Dovrebbe esserlo. Ma per ora non posso che fare i complimenti ai funzionari che ci sono qui. Una macchina efficientissima, che nell’ultimo anno e mezzo, mi è stato spiegato, ha messo in ordine molte cose. Voglio che si continui così.

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