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Il presidente colombi

Decreto sul latte, Coldiretti soddisfatta sospende la protesta fotogallery

Il decreto presentato dal ministro Zaia non solo obbliga a indicare l’origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari ma vieta anche l’impiego di polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi.

"E’ un primo passo veramente molto importante, per i produttori di latte e per i consumatori, ed è frutto della straordinaria mobilitazione che la Coldiretti ha messo in atto in questi giorni su tutto il territorio nazionale per la difesa del Made in Italy dalla stalla alla tavola e che ha impegnato migliaia di allevatori ai valichi, ai porti, davanti agli stabilimenti industriali e nelle sedi istituzionali”. Così il presidente della Coldiretti di Bergamo Giancarlo Colombi commenta la presentazione ufficiale del decreto sull’obbligo di indicare l’origine in etichetta per latte e derivati.
Il Decreto presentato ieri dal ministro Zaia non solo obbliga ad indicare l’origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari ma vieta anche l’impiego di polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi.
“Finalmente si è stabilito chiaramente – spiega Colombi – che il formaggio si fa con il latte e non con le polveri. Viene inoltre regolato anche l’impiego di semilavorati industriali (cagliate) nella produzione di formaggi e mozzarelle che dovrà essere indicato in etichetta. E’ un grande risultato che va nell’interesse oltre che degli imprenditori agricoli anche dei consumatori e della competitività dell’intero sistema Paese. In questi giorni di protesta abbiamo scelto di non creare disagi ai cittadini, ma di stare al loro fianco perchè la nostra battaglia è la loro battaglia. In molti ci hanno dato il loro sostegno e hanno dichiarato piena condivisione delle nostre istanze, questo per noi è un fatto significativo”.
Come ha più volte evidenziato la Coldiretti oggi tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere all’insaputa dei consumatori.
“Si tratta di un inganno che è finalmente destinato a finire – dice Colombi – l’Italia è leader europeo nella qualità ed ha il dovere di svolgere un ruolo di leadership a livello comunitario dove porteremo il provvedimento fino in fondo. Abbiamo deciso di sospendere momentaneamente la mobilitazione dopo il grande risultato della presentazione ufficiale del Decreto e quindi per ora ci fermiamo. Rivolgo un sincero ringraziamento anche ai politici e alle istituzioni che ci sono stati vicini e hanno contribuito a dare forza alle nostre richieste”.
Durante i controlli effettuati nel corso della mobilitazione sulle centinaia di camion in transito alle nostre frontiere sono molte le allarmanti scoperte fatte dalla Coldiretti: dalle mozzarelle tedesche dirette in Campania ai pomodori olandesi richiesti da cooperative di Trento e Verona, ma anche prosciutti provenienti dalla Repubblica Ceca in viaggio verso Modena, formaggi tipo grana diretti a Reggio Emilia e pomodorini a grappolo diretti a Cerignola. Ed ancora olive greche dirette ad Ascoli, nota per le famose olive all’ascolana, concentrato di succo d’arancia per Messina e olio di palma indonesiano diretto a Monopoli patria dell’olio di oliva. Inoltre non sono mancate contestazioni delle forze dell’ordine per i gravi problemi di sicurezza alimentare della merce trasportata soprattutto per la violazione di norme igieniche nel trasporto della carne e dei derivati del latte.

 

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