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Feltri e Dell’Utri interessati alla squadra del Como

Sul Corriere della Sera online l'articolo di Luigi Corvi dedicato a chi vuole acquistare la squadra di calcio risalita in prima divisione (la vecchia C1): il giornalista bergamasco diventerebbe presidente se l'affare Dell'Utri andasse in porto.

"Si è vero, mi ha chiamato Marcello Dell’Utri e mi ha detto che gli piacerebbe rilevare il Como insieme ad alcuni amici imprenditori. Gli ho risposto di richiamarmi quando avranno pronta un’offerta". Arriva direttamente dal presidente della società, Antonio Di Bari, la conferma di quanto anticipato ieri dal quotidiano locale La Provincia, secondo cui all’affare sarebbero interessati anche Vittorio Feltri (che diventerebbe presidente) e Daniela Santanché.
Conferma anche la ex deputata del Pdl: «Abbiamo manifestato il nostro interesse, ma non ci sono per ora le condizioni. Il Como è una squadra blasonata, che ha bisogno di un grande progetto di rilancio che punti molto sui giovani. Noi abbiamo dimostrato di essere pronti a investire, ma tutto deve essere fatto secondo le regole del mercato». Insomma, non ci sarebbe accordo sul prezzo, che inizialmente sembrava essere di due milioni e poi sarebbe salito sino a quattro.
Non parla di cifre Di Bari, il quale sostiene che non è stata ufficialmente quantificata l’offerta. Però fa capire a chiare lettere che la squadra – risalita in Lega Pro Prima divisione (la vecchia C1) dopo quattro anni difficili seguiti al fallimento della società guidata da Enrico Preziosi – non sarà venduta facilmente. «Non mi faccio prendere da smanie, anche se mi fa piacere avere interlocutori seri e che politicamente la pensano come me», spiega. «Io ho illustrato la situazione economica della società che per l’ultimo bilancio ha ricevuto anche i complimenti della Consob. Nella vendita ci sono dei parametri economici dei quali si deve necessariamente tenere conto.
La conclusione della trattativa, quindi, dipende solo dalla volontà degli interlocutori». È orgoglioso Di Bari di aver riportato il Como in Prima divisione e vuole far valere i suoi meriti. Lunedì la squadra è partita per il ritiro in Trentino e alla vigilia della partenza, dopo un violento scontro con il patron, il direttore sportivo Cappelletti se n’è andato. Il clima nella squadra è teso. «Sono stufo di sentire che siamo un’armata brancaleone», dice Di Bari che ora si sta concentrando sul mercato per creare la squadra della prossima stagione. «Chi ha portato il Como da Trezzo d’Adda a Verona? E allora lasciatemi lavorare in pace. Chiedo un po’ di rispetto e ai tifosi di darmi fiducia. I risultati non mancheranno neanche nel 2010».

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