Davanti a Palazzo Frizzoni, un sabato pomeriggio di luglio, un gruppo di amanti delle due ruote più ecologiche si è ritrovato a scampanellare per richiamare l’attenzione dei nuovi governanti della città di Bergamo che, appena insediati, hanno annunciato la volontà di eliminare un paio di piste ciclabili e di rivedere le Ztl e le Zone Trenta. L’ex assessore all’ambiente Fausto Amorino, il consigliere regionale dei Verdi Marcello Saponaro, consiglieri comunali del centrosinistra come Nadia Ghisalberti e Simone Paganoni (nella foto Sparaco), esponenti dell’opposizione politica come Vanni Maggioni e Nicola Eynard, hanno fatto suonare i campanelli delle loro biciclette davanti al palazzo municipale.
Nessun esponente della maggioranza è passato di lì. Eppure, spiegano dall’Aribi, la presidente dell’associazione dei ciclisti, Gabriella Radici, è stata ricevuta dall’assessore alla mobilità del Comune di Bergamo, Gianfranco Ceci, al quale ha esposto il punto di vista dell’associazione in merito alla decisione, anticipata dal Comune stesso, di eliminare le due piste ciclabili di viale Papa Giovanni e di viale Giulio Cesare. Dopo aver ascoltato le perplessità manifestate dall’Aribi che ha sottolineato l’esigenza prioritaria di salvaguardare comunque la sicurezza dei numerosi ciclisti transitanti nei viali, altamente trafficati, l’assessore si è riservato di approfondire adeguatamente le indicazioni espressegli. Un’apertura di credito? E’ quello che spera il centinaio di ciclisti che ha manifestato il disaccordo con le intenzioni della giunta Tentorio andando a scampanellare anche davanti alla sede del Pdl.
Più informazioni
commenta